Benedetto Ceraulo e gli spari al figlio: ricostruito il movente della lite
Ricostruiti dai carabinieri dinamica e movente della lite di Santa Maria a Monte. Benedetto Ceraulo, già condannato per l’omicidio Gucci, è piantonato all’ospedale
SANTA MARIA A MONTE. È ricoverato in rianimazione e piantonato all’ospedale Benedetto Ceraulo, 63 anni, già condannato per l’omicidio di Maurizio Gucci, che nella mattina di martedì 23 aprile ha sparato al figlio Gaetano, 37 anni, che vive a Milano, e poi ha tentato di togliersi la vita.
Ieri il figlio è stato sottoposto a un lungo intervento ricostruttivo nelle parti colpite dai colpi dell’arma da fuoco: le sue condizioni non sono ritenute preoccupanti.
Intanto gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e il movente del gesto, verosimilmente dovuto a futili motivi: l’uomo avrebbe perso il controllo a seguito della constatazione di un graffio sulla sua auto cagionato dal figlio, stando a quanto è stato spiegato dai carabinieri del comando provinciale di Pisa. Gli inquirenti stanno conducendo tutti gli accertamenti necessari, incluse le verifiche sull’arma, una pistola di piccolo calibro con matricola abrasa, ritrovata sul posto, utilizzata verosimilmente per colpire il figlio e per compiere il gesto autolesionistico che potrebbe costargli la vita.
Il sostituto procuratore di turno presso la procura della Repubblica di Pisa informato del fatto avvenuto l’altra mattina al termine di una lite familiare, ha disposto il piantonamento dell’uomo presso la struttura sanitaria dove nel frattempo era stato trasportato in gravi condizioni. Ieri ha proceduto con la richiesta di convalida dell’arresto al giudice per le indagini preliminari per i reati di tentato omicidio con l’aggravante della recidiva specifica e detenzione di arma clandestina (si tratterebbe di una 6. 75) , ugualmente con recidiva specifica.
L’episodio è avvenuto in località Fontine di Santa Maria a Monte, dove l’uomo si era trasferito dopo avere scontato la pena per l’omicidio Gucci, avvenuto nel 1995.
Il figlio vive in provincia di Milano e lo aveva raggiunto per le festività pasquali. «Cercava una casa vicino al padre – racconta un vicino – era qui da una ventina di giorni». Per tutti una famiglia riservata, nessuno era a conoscenza del passato di Ceraulo, che non aveva troppi legami con il paese.
Tuttavia sembra che i rapporti tra padre e figlio non sempre fossero facili, così che l’altra mattina, dopo un banale litigio, il padre si è lasciato prendere dalla rabbia e ha preso la pistola e gli ha sparato, almeno tre volte, un colpo alla spalla e due in faccia.
Il 37enne è stato ferito al viso ma è riuscito a fuggire in auto e a chiamare i soccorsi. Una volta rimasto in casa da solo Ceraulo deve avere realizzato la gravità del gesto che aveva commesso e ha cercato di farla finita. I soccorritori del 118 lo hanno trovato senza conoscenza a causa delle ferite, lo hanno intubato e trasferito a Cisanello.
Benedetto Ceraulo, originario di Caltanissetta ed ex ristoratore, fu arrestato nel 1997 dalla Criminalpol come esecutore materiale dell’assassinio di Gucci avvenuto nel 1995. Condannato inizialmente all’ergastolo, poi ridotto a 28 anni, aveva ottenuto la semilibertà nel 2017 partecipando al progetto agricolo del carcere di Gorgona. Ma forse non era riuscito del tutto a chiudere con il suo passato.
La dinamica della lite familiare è abbastanza chiara. Il sopralluogo dei carabinieri sul luogo del tentato omicidio è servito a mettere alcuni punti fermi nella vicenda. Altri tasselli potranno aggiungersi quando il figlio sarà in grado di raccontare la sua versione dei fatti.