Il Tirreno

Pontedera

Il fenomeno

Tratta dei cani malati in Toscana: il "trucco" dell'abbandono e gli ultimi casi

di Marco Sabia
Gli ultimi due esemplari ritrovati
Gli ultimi due esemplari ritrovati

Trovati un meticcio maltrattato e un pitbull malato: indagano le forze dell'ordine

14 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





FUCECCHIO. Il confine è molto labile: si tratta di una tratta di sfortunati cuccioli o di un modo per salvare dei piccoli cani da fine certa? A domandarselo è innanzitutto il Comune di Fucecchio, che affida i cani abbandonati sul suo territorio al canile convenzionato La Valle Incantata di Lajatico, gestito dall’Associazione Amici a 4 Zampe.

Il mistero

Un quesito che si è posto dopo l’abbandono di due cani – un pitbull e un meticcio – in via Pacinotti. Ricevuta la richiesta di cattura è quindi intervenuta l'associazione convenzionata con il Comune per il servizio di cattura e di custodia cani nel canile. I cani erano accompagnati da alcuni bigliettini che ne descrivono età, comportamento, patologie e cure da effettuare. Gli animali sono stati lasciati da sconosciuti in un luogo ben visibile col chiaro intento di farli ritrovare immediatamente e farli arrivare al canile della zona. E non è il primo episodio che si verifica in zona, visto che era accaduto anche a Castelfranco. «Il sospetto - dicono dall'associazione Amici a 4 Zampe - è che questi abbandoni siano pilotati da una rete di persone che con l'intento di salvare questi cani da situazioni di degrado e da canili in sovrannumero e mal gestiti, organizzano le staffette degli animali. Si pensa che i cani vengano dal Sud Italia, visto che spesso sono portatori di malattie non più diffuse in Toscana. L'obiettivo, presumibilmente, è che i cani siano ricoverati in un canile ben strutturato e organizzato che li prenderà in cura». I due cani erano in differenti condizioni: il pitbull affetto in forma lieve da Ehrlichiosi, una malattia canina che però potrà essere curata; il pitbull è ben predisposto all’adozione. Il meticcio, invece, è stato trovato dai volontari molto impaurito, segno di probabili maltrattamenti. In questi casi serve rieducarli da zero, abituarli al pensiero che l’uomo non è un nemico. I due erano anche microchippati: un passaggio che però non serve a niente se l’animale non viene trascritto nell’Asl di competenza, perché è un po’ come avere una carta d’identità senza nome e cognome.

Le indagini

L'amministrazione comunale ricorda che questo comportamento costituisce reato. Sarà richiesto alla polizia municipale di avviare delle indagini per individuare gli autori del gesto. Prendere in carico questi animali per i canili della zona vuol dire curarli, rieducarli e spesso tenerli in canile per molto tempo, perché sono quasi sempre cani difficilmente adottabili. Che i cani non fossero di zona è stato ipotizzato dopo aver visto che erano affetti da malattie di fatto debellate in Toscana, col rischio che però si possano diffondere nuovamente. Il canile di Lajatico ha a disposizione 69 posti ma in un anno transitano dalla struttura circa 450 animali, segno che il grado di adottabilità è molto alto. Ma è altrettanto vero che un numero “anomalo” di abbandoni va a incidere sui costi che l’amministrazione comunale (che diventa proprietaria di questi cani) deve sostenere e sulla mole di lavoro dei volontari del canile, che è sempre aperto. Per chi volesse informarsi per adottare uno di questi cani basta recarsi sul posto o chiamare il 338 9929018. Chiunque, invece, abbia informazioni da fornire all'amministrazione comunale sull'accaduto può contattare la polizia municipale o il Servizio Ambiente del Comune.

Primo piano
L'incidente

Pistoia, scontro frontale in moto: grave un uomo di 74 anni che ha perso conoscenza