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Marley corre, gioca e si tuffa: il cane cieco è una star del web

di Marco Sabia
Il pastore tedesco Marley con Carlotta e Marco
Il pastore tedesco Marley con Carlotta e Marco

Destinato all’abbattimento, è stato salvato da una coppia di Santa Maria a Monte. Ora ha 120mila follower e riceverà la cittadinanza onoraria di Marina di Ravenna

24 marzo 2023
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SANTA MARIA A MONTE.  Si dice che il cane sia il migliore amico dell’uomo, oppure il suo compagno più fedele. Per carità, frasi difficili da smentire ma altrettanto stantie se lasciate lì a decantare. Perché il cane è il miglior amico dell’uomo? Perché ne è il compagno più fedele? Forse potrebbe spiegarlo Marley, pastore tedesco nato cieco ma con una voglia di vivere che va oltre la disabilità che lo accompagna (ma non lo limita).

In fondo Marley si fida anche senza vedere, il che vuol dire che la sua fiducia è la più sincera. Che poi – con quel nome lì, Marley – dovrebbe far emergere la malinconia: “Io e Marley” – quel film molto bello (ma tristissimo) con Owen Wilson, tratto dal libro autobiografico di John Grogan – è una prova non semplice per chi ama i cani, perché Marley (il cane protagonista) è il trait d’union della famiglia e vederlo andar via piano piano nel finale è un colpo al cuore.

Ma torniamo al “nostro” Marley, “figlio” di Carlotta Nelli e Marco Chimenti di Santa Maria a Monte. Lo hanno scelto perché aveva lo sguardo buffo, “da tontolone” che si faceva fregare il cibo. E pensare che – insieme alla sorella Asia, colpita dalla stessa patologia oculare – era destinato all’abbattimento, dopo esser nato in un allevamento non proprio regolare. E se invece è ancora qui, quel “Marley supercane” che gli hanno affibbiato è più che meritato. Quattro anni fa Marley – che prende il nome proprio dal celebre libro e poi film – doveva esser abbattuto insieme alla sorella Asia perché “invendibile”; oggi, invece, va in barca insieme ai suoi “genitori”.

È diventato talmente noto che presto sarà anche cittadino onorario di Marina di Ravenna, perché lì è spesso presente insieme a Carlotta e Marco, amanti del mare. L’hanno visto lanciarsi in acqua, non sapevano che fosse cieco e questo li ha colpiti profondamente, tanto che la Pro Loco si è messa in moto per premiarlo. In fondo, era un cane destinato “a girare in tondo”. E invece gira il mondo, corre allo sgambatoio, gioca col pallone, sale le scale e sta per diventare addirittura un cane specializzato nella ricerca e nel soccorso (grazie a Vab Toscana), segno che il suo udito e il suo olfatto sono da campione vero. Ha imparato a gestire gli spazi con le risorse che ha.

Anche se non vede, in realtà ci riesce grazie agli altri sensi (nei cani l’olfatto può identificare e discriminare gli odori fino a 100.000 volte meglio dell’uomo). Carlotta – la “mamma”- gli ha creato per scherzo una pagina Facebook, che ha circa 120.000 mi piace; Marley è diventato così famoso che in giro riconoscono prima lui che i suoi “padroni” (parola che Carlotta Nelli non usa mai) .

«Marley – racconta Carlotta, 44 anni – ci insegna che non c’è limite che non si possa superare: lui all’inizio non sapeva scavalcare la catena che ci porta ai giardini ma non si è arreso e alla fine ha imparato. Quando lo portammo al mare, sembrò abbastanza impaurito dalle onde; oggi, invece, si tuffa tranquillamente dalla barca e dobbiamo esser noi ogni tanto a gestire la sua “incoscienza”. E ci ha insegnato a essere felici: una mattina ti puoi alzare di cattivo umore, poi vedi lui e ti passa tutto».

Marley è arrivato a casa Chimenti–Nelli il 22 marzo 2019: lo aveva cercato Carlotta, che voleva di nuovo dare felicità ad un animale che viveva al canile, dopo che l’aveva già fatto con un pastore tedesco molto anziano di nome Klaus.

«Per carattere – continua Carlotta – ho sempre scelto gli ultimi degli ultimi. E i cani al canile lo sono – nonostante tutte le cure che ricevono -, figuriamoci quando sono ciechi. È un cane fantastico: nel 2021 io e mio marito abbiamo avuto il Covid. Lui era in ospedale e io a casa: Marley mi portava le medicine dentro l’abitazione. Noi che non abbiamo voluto figli, abbiamo trovato un altro figlio che ci ha rivoluzionato la vita: è un inno alla resilienza, ha fatto del suo punto debole il suo punto di forza».

Carlotta aggiunge che tutti gli avevano sconsigliato una scelta del genere: «Sapevamo che sarebbe stato difficile ma non abbiamo rinunciato. Sin da subito lo abbiamo trattato come un cane normodotato e devo dire che fa la vita di un cane che non ha la microftalmia di cui soffre». Questa patologia – quando in forma grave come nel caso di Marley – porta alla perdita della visita e se va bene alla conservazione del bulbo oculare, che pian piano tende a rimpicciolirsi sempre più.

Marley in casa convive anche con Giuliano – un gatto di dieci anni – che è il vero padrone di casa. Lo cerca e lo stuzzica, tanto che Giuliano – che prende il nome dal gatto di Kiss Me Licia – «andrebbe fatto santo» aggiunge Carlotta. È un quadretto – e un quartetto – che mette simpatia: «Non saprei dire – conclude Carlotta – come sarebbe la nostra vita adesso se non avessimo preso Marley, perché è come se fosse con noi da sempre. Certo – sorride – saremmo più riposati, perché la sua voglia di vivere e la sua esuberanza ci stupiscono ogni volta». E anche se Marley non può vedere, basta conoscere la sua storia per capire quante strade ci siano per essere felici. È sufficiente avere il coraggio di saltare la...catena.

Intanto, il 30 aprile, sarà la star di Marina di Ravenna, che - nel corso di una cerimonia in piazza - gli consegnerà la cittadinanza onoraria, grazie a un’idea della Pro loco, supportata dal Comune.

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