Il Tirreno

Pontedera

Brucia un’ambulanza della Croce Rossa. «Ora ci serve aiuto»

di Libero Red Dolce
Nella foto i vigili del fuoco sul posto durante le operazioni di spegnimento nella notte
Nella foto i vigili del fuoco sul posto durante le operazioni di spegnimento nella notte

L’appello per un contributo a ricomprarla

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VICOPISANO. Divorata dalle fiamme nel parcheggio della Croce Rossa, l’ambulanza è rimasta lì, ormai inutile, dopo l’intervento notturno dei vigili del fuoco che hanno spento il rogo. Una notte triste, seguita da una mattina di dubbi. E se fosse doloso? L’ipotesi che qualcuno abbia appiccato le fiamme pare allontanarsi sempre più quando dopo i rilievi di carabinieri e pompieri pare molto più verosimile che a causare tutto sia stato un cortocircuito della batteria.

Nonostante sia un sollievo sapere che nessuno abbia deciso deliberatamente di compiere un gesto simile nei confronti della Croce Rossa, rimane, complesso e tutto da affrontare, il problema della sostituzione del mezzo.

Antonio Cerrai, responsabile della Croce Rossa pisana, spiega: «È un danno importante per noi. Peraltro quello era un mezzo che utilizzavamo anche per le emergenze, dunque sostituirlo in tempi brevi per noi è una necessità. Non sappiamo ancora con certezza cosa sia successo: si tratta di un mezzo diesel e questo ci ha fatto pensare che potrebbe esserci anche una pista dolosa. Non basta una scintilla per farlo bruciare così un mezzo che non è a benzina».

L’ambulanza si trovava in un parcheggio pubblico e abbastanza illuminato. La possibilità di avvicinarsi c’è, non si tratta di un luogo recintato.

L’eventuale presenza di telecamere potrebbe chiarire qualcosa di più sulla dinamica, fugando gli ultimi dubbi. Ma per le forze dell’ordine la causa più convincente è quella della batteria in cortocircuito.

«Non abbiamo avuto comunque nessun segnale negativo o minacce», specifica Cerrai.

Con il mezzo distrutto bisognerà fare qualcosa per avere un ricambio. «Recupereremo qualcosa nel vano sanitario ma il mezzo è distrutto. Va rottamato», spiega Cerrai.

Dalla Croce Rossa arriva così un appello alla popolazione per aiutarli a ricomprare il mezzo. Lo spiega Emanuele Felloni, delegato di Croce Rossa a San Giovanni alla Vena. «Comprare un’ambulanza nuova è uno sforzo in questo momento estremamente impegnativo. Si tratta di una spesa tra i 70 e i 90mila euro. Dopo aver saputo del rogo ci ha contattato il comitato di Ponte a Egola dicendoci che ne hanno una che non stanno utilizzando e potrebbero darla a noi per adesso. La rete di solidarietà si è subito attivata e di questo li ringraziamo».

Felloni: «Noi chiaramente vogliamo puntare a comprarla, magari trovando una buona occasione. O magari una dismessa o poco utilizzata da altre associazioni che ne hanno eventualmente disponibilità».

Conclude Cerrai: «Il rapporto tra la Croce Rossa e San Giovanni alla Vena è forte, va avanti da oltre 100 anni. Siamo sicuri che saremo supportati per un servizio così importante».

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