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La nomina arrivata ieri mattina dal papa 

La Diocesi di Volterra non trema più Roberto Campiotti è il nuovo vescovo

Paolo Falconi
La Diocesi di Volterra non trema più Roberto Campiotti è il nuovo vescovo

Si è formato nell’Arcidiocesi di Milano ed è rettore del Collegio ecclesiastico Borromeo a Roma Il sindaco: «Attendiamo il suo arrivo». Il predecessore Silvani: «Occasione per ravvivare la fede»

13 gennaio 2022
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Paolo Falconi

VOLTERRA. Habemus episcopus diocesanum. Non c’è «l’annuntio gaudium magnum» dal balcone della basilica di San Pietro come per il nuovo papa, ma poche righe della sala stampa della Santa Sede in cui si dice che «Il papa ha nominato vescovo della diocesi di Volterra il reverenddo Roberto Campiotti, del clero dell’arcidiocesi metropolitana di Milano, finora rettore del Collegio ecclesiastico internazionale San Carlo Borromeo a Roma. Campiotti prende il posto di monsignor Alberto Silvani che aveva presentato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi per aver superato i limiti di età».

Ovviamente, c’è tanta felicità sul colle etrusco che con questa nomina vede cancellati tutti i rischi che si erano addensati all’orizzonte circa anche una sua cancellazione o un accorpamento. Tocca a Campiotti salire sul colle volterrano, dopo le dimissioni al 10 settembre scorso di Silvani che due giorni prima aveva raggiunto i 75 anni, termine fissato dall’attuale diritto canonico per restare a capo di una diocesi. Subito accolte da papa Bergoglio il quale ora ha scelto il successore, magari dopo aver ascoltato della buona musica dal vinile che gli è stato regalato martedì pomeriggio nella visita a sorpresa nel negozio di dischi “Stereosound” al Pantheon, nel centro di Roma.

Roberto Campiotti, fa parte del clero dell’Arcidiocesi metropolitana di Milano e dal 2010 era rettore del Collegio ecclesiastico internazionale San Carlo Borromeo a Roma; è nato il 31 ottobre 1955 a Varese. Ieri, dal Collegio ecclesiastico San Carlo Borromeo, hanno detto che il nuovo vescovo di Volterra era partito da poco alla volta del capoluogo lombardo e che sarebbe stato impegnato per tutta la giornata in una serie di riunioni. Il collegio, che ha sede nella centralissima via del Corso a Roma, riconosciuto dalla Santa Sede nel 1963, costituito in ente ecclesiastico nel 1995, dipende dalla Congregazione per l’educazione cattolica, con il patronato della Conferenza episcopale lombarda. Accoglie sacerdoti-studenti diocesani delle varie parti del mondo, inviati a Roma dai rispettivi vescovi, per completare la loro formazione sacerdotale.

Si presume che il suo insediamento avverrà pochi giorni prima di Pasqua. Infatti ha quattro mesi di tempo per l’insediamento, ma deve avere l’ordinazione episcopale, che sarà fatta a Milano.

«Siamo felici della nomina – dice il sindaco di Volterra, Giacomo Santi –. Confermo di non aver mai avuto dubbi sulla nomina del successore di monsignor Silvani perché la vastità della Diocesi di Volterra non permette di percorrere altre strade se non questa che è stata percorsa». E ha subito inviato a Campiotti un telegramma a nome della città: «Felici per la notizia della sua nomina a vescovo di Volterra. Attendiamo con speranza il suo arrivo in mezzo a noi per camminare insieme nell’impegno di promozione umana e nella costruzione del bene comune. La nostra antica terra La accoglie con gioia».

La medesima gioia che manifesta il nuovo vescovo Campiotti in un messaggio – riportato dalla pagina Facebook della Comunità pastorale di Sant’Antonio Abate di Vasere – in cui spiega: «Nella comprensibile emozione del momento vorrei condividere questa riflessione: tutti, e con questo tutti intendo le persone che lascio a Roma, i cari sacerdoti del Collegio San Carlo, i membri dell’Arciconfraternita dei Santi Ambrogio e Carlo, le persone che ho incontrato nella parrocchie in cui sono stato lungo il mio ministero in Diocesi, e da ultimo, ma con uno spazio particolarmente privilegiato nel mio cuore le persone che ora sono affidate alla mia cura pastorale nella Chiesa di Volterra. Ecco, tutte queste persone, tutti noi, abbiamo una sola ricchezza: Cristo, tutto il resto è secondario, è relativo a Lui. E allora continuiamo nelle nuove circostanze di vita che sono mutate secondo i misteriosi piani di Dio, con questo programma antico ma sempre nuovo».

«Nel rispetto reciproco delle competenze – commenta Santi – attendiamo l’arrivo di mons. Campiotti» e Paolo Moschi, consigliere comunale del gruppo “Uniti per Volterra” è «grato a papa Francesco per il dono del vescovo. Non poteva essere altrimenti: la Diocesi di Volterra è talmente vasta e importante da non poter essere accorpata con nessun’altra. Il nostro ringraziamento va al caro vescovo Alberto Silvani, che con amore e coraggio ha sostenuto la Chiesa volterrana in questi anni. La messe è molta ma gli operai sono pochi. Sono sicuro – conclude – che san Lino, e il caro vescovo Mansueto Bianchi da Lassù, ci guideranno. Diamo il benvenuto al nostro nuovo Pastore, al quale promettiamo da subito filiale devozione. Uno sguardo pragmatico, lombardo, non può che essere utile nel cuore della Toscana».

Il vescovo uscente, Silvani, accoglie «con gioia il successore» e ricorda che «il cambiamento del vescovo è l’occasione di ravvivare la fede e rinnovare la consapevolezza di appartenere a una Chiesa». Chiede d’ora in poi che nelle preghiere eucaristiche «al mio nome si faccia menzione del vescovo eletto Roberto».

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