Il Tirreno

ABETONE. Stava giocando con altri amici del club di sci per cui gareggia nella parte bassa dell’Ovovia (l’impianto di risalita di Abetone). Per cause in corso di accertamento il bambino, di 10 anni, residente a Firenze, è precipitato nella scarpata sottostante, finendo in un fosso vicino al torrente.

Una brutta caduta, di cui si è immediatamente accorto l’allenatore di sci, che ha dato l’allarme. Sul posto -erano circa le 15,30 di questo pomeriggio - sono accorsi gli agenti delle nevi della polizia di Stato, i volontari dell’Avssat socorso piste (coordinati da Fabrizio Calviani) e in seconda battuta il Soccorso alpino della Finanza.

Il bambino, come detto, non era in pista, ma aveva ancora indosso lo schienale usato durante gli allenamenti, che ha attutito gli effetti della caduta. Ai piedi indossava i doposci. Nella caduta ha picchiato la testa e gli arti inferiori. È sempre rimasto cosciente, e anche quando rischiava di addormentarsi, i sanitari hanno cercato di tenerlo sveglio. La cosa che preoccupava di più era il trauma cranico, ma non era esclusa anche la frattura di una gamba. La polizia ha preparato le corde per metterlo in sicurezza. I sanitari lo hanno stabilizzato sulla barella spinale, gli hanno messo il collare e una coperta termica riscaldata addosso, per non fargli sentire ancora più freddo mentre veniva spostato.

È stato trasferito bordo strada, dove ad attenderlo c’erano i genitori e un’ambulanza della Misericordia di Abetone, che aveva concordato il rendev vous con l’elisoccorso Pegaso della Regione nella piazzola dell’Uccelliera. Il medico del 118 aveva infatti deciso di chiamare il Pegaso per far trasferire il bambino all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dov’è arrivato in codice rosso.

Quello al piccolo di dieci anni è l’incidente più grave avvenuto oggi in montagna, ma tanti sono stati gli interventi dei sanitari e della polizia anche sulle piste. Codici verdi e gialli (di media gravità) in una giornata di bel tempo che ha favorito l’afflusso in montagna di sciatori.

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