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Abetone, raccolta di mirtilli ko: colpa dell’inverno senza neve, ecco perché

di Carlo Bardini

	La raccolta dei mirtilli nella montagna pistoiese
La raccolta dei mirtilli nella montagna pistoiese

Bruciate dal gelo le piante senza protezione. Giampiero Danti, titolare di un’azienda specializzata: «Nel 1960 se ne raccoglievano 4.000 quintali in una stagione ora solo 300 e quest’anno saranno anche meno»

24 agosto 2024
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ABETONE. “Sotto la neve pane...” Mai proverbio è stato più adatto per descrivere la carenza di mirtilli che si riscontra sulla montagna pistoiese negli ultimi anni, ma soprattutto in questa stagione. L’assenza della neve durante l’inverno è stata forse la più importante causa della mancanza di questo frutto del sottobosco. Come sostengono gli addetti ai lavori e l’Unione dei Comuni Montagna pistoiese.

Una carenza che per conseguenza costerà all’economia della zona alcuni milioni di euro. Anche se l’Unione dei Comuni cerca di mettere una pezza utilizzando la tecnica del “fuoco prescritto”.

«Ricordo che nel 1960 – spiega Giampiero Danti, titolare di un’azienda specializzata nel settore della raccolta dei frutti del sottobosco e dei funghi – si raccoglievano circa 4.000 quintali di mirtilli in una stagione. Ma da allora tutti gli anni la raccolta è andata sempre calando, fino ai giorni nostri, che sulla montagna pistoiese si raggiungono solo i 300 quintali. Ma quest’anno sarà ancora minore la raccolta. La mancanza di neve è il fattore principale. La pianta del mirtillo sotto la neve si ripara dalle gelate, e non si sciupa. Deleteria quest’anno è stata l’ondata di freddo arrivata alcuni giorni prima delle feste natalizie che ha bruciato le foglie delle piantine. Questo comporta - conclude Danti – anche un danneggiamento nell’economia della montagna. Basti pensare che se rapportiamo una stagione di raccolta degli anni 2014-2016 a una dei nostri giorni, la perdita è di circa 2-3 milioni di euro».

Stessa risposta arriva anche dall’Unione dei Comuni. «I motivi della carenza di mirtilli – spiega il responsabile Francesco Benesperi – sono legati soprattutto all’assenza della neve, che fa da isolante termico. Una seconda ragione è la riduzione delle superfici a pascolo, che ha generato il subentro di altre specie di vegetazione che hanno sopraffatto il mirtillo. Ad esempio la presenza del paleo».

La tecnica adottata dall’Unione per far sì che soprattutto il mirtillo nero torni abbondante è quella del fuoco prescritto. «Viene analizzata la zona di interesse – spiega Benesperi – e dopo viene applicato il fuoco, termine giusto per definire questa attività, in forme specifiche se si vuole rendere la zona a pascolo oppure adatta al mirtillo. Nel 2024 l’area presa in considerazione è quella delle Roncole, sopra il Butale, nei pressi di Spignana. E devo dire che con questa tecnica abbiamo riscontrato nel recente passato un riflesso positivo».

Sembra che i primi risultati si abbiano a partire dal terzo anno in poi. «Insieme ad altre problematiche – aggiunge Andrea Catinari, presidente dell’Associazione mirtilli Montagna pistoiese – la produzione delle mirtillaie è sempre più ristretta, soprattutto per la carenza della neve».

Intanto, oggi e domani, ad Abetone, si svolgerà la Festa del mirtillo, organizzata dalla Pro loco. E in ristoranti e alberghi sarà possibile degustare prodotti a base di mirtilli.

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