«Volley promosso in serie C ma senza spazi per allenarsi»
Bottegone, dura polemica della società contro il Comune
PISTOIA. «Al Comune di Pistoia la pallavolo non piace». È l’amara deduzione che esterna pubblicamente il Progetto Volley Bottegone, società che con cinque squadre tutte femminili (minivolley, under 14, under 18, seconda divisione e prima squadra appena promossa in serie C) si è ritrovata assegnati quattro turni settimanali spalmati su tre giorni per sei ore complessive nella palestra di casa, la Martin Luther King.
Con l’insufficienza di impianti del territorio rispetto alle necessità delle realtà sportive, anche fuori dal comune di Pistoia, non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo caso di malcontento, ma l’annosità del problema non riduce la frustrazione per il sodalizio arancioblù nato nel 2003.
«La seconda divisione e l’under 18 da tempo non mettono piede a Bottegone, si allenano alla Raffaello che è piccola e non omologata –puntualizza Athos Querci, dirigente, fondatore e allenatore del PV Bottegone che ad oggi conta oltre 100 atlete tesserate – ma ce ne siamo fatti una ragione. L’under 14 il venerdì deve allenarsi in compresenza con il minivolley, che può allenarsi solo di venerdì che è lo spazio dagli orari più anticipati della settimana (18,30-20, nda), perché alle piccoline non possiamo proporre di fare l’ora di cena in palestra.
Volendo dar loro un altro turno altrove, non possiamo portarle lontano dal quartiere per un’ora sola di attività, i genitori hanno difficoltà. Per chi abita a Pistoia una palestra vale l’altra, ma Bottegone è a minimo 5-6 chilometri. Così rischiamo di perdere diverse bimbe più piccole».
A questo, si aggiunge il nodo prima squadra. «La neopromossa serie C ha un solo turno, il martedì, per allenarsi nella palestra in cui giocherà tutto il campionato – prosegue Querci – e sarà costretta ad allenarsi due volte alla Leonardo.
Pensavamo che avendo vinto il campionato potessimo essere allineati al basket di Bottegone che fa la serie C. Non vogliamo fare nessuna polemica nei confronti del basket che fa attività di qualità e con cui abbiamo ottimi rapporti, ma non ci sembra equo. In generale siamo indignati come società, l'unica che svolge attività femminile a Bottegone, sono indignate le atlete, sono indignati i genitori delle nostre piccole, alle quali è preclusa la possibilità di fare sport nel loro quartiere».
In attesa della riunione tra tutti i club sportivi e il Comune in programma martedì, incontro propedeutico alla stesura del calendario definitivo, ecco la risposta dell'amministrazione. «Le ore sono quelle dell'anno precedente e sono assegnate tenendo conto delle richieste delle altre società di Bottegone, a cui deve essere garantita la palestra – si legge nella nota che arriva da Palazzo di Giano – Da qui l'assegnazione delle restanti ore in un altro impianto.
La carenza di spazi e quindi l'impossibilità di rispondere accogliendo completamente le richieste delle società locali, potrà essere superata solo con la realizzazione del nuovo impianto sportivo di Bottegone, già previsto nel piano di riqualificazione e il cui progetto esecutivo è alle fasi conclusive». Per cui serviranno ancora comunque alcuni anni.
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