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Il clima sta cambiando: le cicogne di Quarrata ormai non migrano più

Il clima sta  cambiando: le cicogne di Quarrata ormai non migrano più

Ed è già iniziato il periodo dell’accoppiamento

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QUARRATA. Non solo il cambiamento climatico, con temperature sempre più miti anche nel corso dell’inverno, come si può ben constatare in questi giorni. Ma anche la grande disponibilità di cibo, dovuta soprattutto alle discariche di rifiuti presenti sulla piana metropolitana. Fatto sta che tante cicogne non migrano più ma preferiscono restare tutto l’anno nel loro confortevole nido. Come i due splendidi esemplari residenti ormai stabilmente sulla vetta del traliccio nei pressi del cosiddetto Ponte delle cicogne, così ribattezzato dall’amministrazione comunale quarratina proprio per la loro consolidata presenza.

Le due cicogne diventate ormai cittadine di Quarrata a pieno titolo, nonostante il fatto che siamo a fine dicembre, si stanno oltretutto già accoppiando, in largo anticipo rispetto a quella che, fino a qualche anno fa, era la normale stagione riproduttiva, a inizio primavera.

Come rende noto Legambiente di Quarrata, attraverso il suo presidente Daniele Manetti, con tanto di foto scattate il 27 dicembre che immortalano le effusioni nel nido che si trova nei pressi del ponte che attraversa il torrente Ombrone, sulla nuova tangenziale Quarrata-Prato, al termine di via Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, al confine con il Comune di Prato.

«Le cicogne – spiega Manetti – sono seguite e tutelate dal Circolo di Legambiente Quarrata dal 2016, con report e servizi fotografici, e ormai si sono stabilite in modo permanente sul nostro territorio e sono a tutti gli effetti “cittadine” del Comune di Quarrata. Questa coppia di uccelli migratori di lunga distanza ha cambiato il suo comportamento in risposta al cambiamento climatico e alla presenza di cibo, che si trova facilmente nelle nostre zone. E fanno a tal punto affidamento su questa nuova fonte di cibo da aver cambiato varie abitudini, come appunto restare nel loro nido e limitarsi a lasciarlo solo per percorrere la distanza necessaria per procurarsi da mangiare ogni giorno. Oltre a riprodursi in anticipo rispetto ai tempi considerati “normali”che sono quelli dei mesi di inizio primavera. Il loro nido, che ormai è diventato stabile per 365 giorni l’anno, è stato scelto con talmente tanta cura da queste due cicogne che la nuova e principale attività invernale è diventata quella di tenerlo in efficienza con manutenzioni adeguate».

Manetti mette però in guardia contro un’altra conseguenza dei cambiamenti climatici e dell’antropizzazione nella piana pistoiese, Quarrata compresa: la criticità dovuta all’alta concentrazione di polveri fini Pm 2,5 nell’aria. Con cui anche le cicogne della Caserana si ritrovano a dovere avere a che fare in questo anomalo inverno.l

M.D.

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