Quarrata, rinasce lo storico bar Giuntini: «Lo dovevo ai miei genitori»
A riaprirlo il proprietario: «Faremo ritornare l’ambiente di una volta»
QUARRATA. Martedì lo storico bar Giuntini di Quarrata ha finalmente riaperto i battenti. Il 31 marzo scorso, l’ultimo gestore aveva infatti deciso di cessare l’attività per potersi godere la pensione, mandando in archivio un’attività che proseguiva da ben 64 anni.
A ridare vita a questo locale, a cui è intimamente legato, è stato il proprietario Nicola Giuntini: «Questo bar fa parte non solo della storia commerciale di Quarrata ma anche del suo costume. Nell’ormai lontano 1959 i miei genitori, Franco Giuntini e Maria Luisa Brunetti, decisero di trasferire qua parte delle attività familiari che si trovavano in località Silvione, sulle prime pendici del Montalbano. Il celebre ristorante che dette anche il nome alla località (Silvione, appunto) rimase al suo posto, ma il panificio fu trasferito nel quartiere del Chiuso, nella zona dove poi sorgeranno le scuole medie Bonaccorso da Montemagno. In seguito, venne creato di sana pianta il bar, separato dal panificio». «Oggi il Forno Giuntini è una realtà di primaria importanza a livello provinciale e non solo – prosegue – che dà lavoro a circa 20 dipendenti e che produce per la vendita diretta e per l’ingrosso. Il bar è rimasto comunque un punto di riferimento per tutti i quarratini e, pur avendo avuto varie gestioni, ha sempre mantenuto la sua attrattiva sapendosi adeguare ai tempi».
La famiglia Giuntini lasciò la gestione diretta del locale nel 1967 per un dolce motivo: «Mia madre partorì mia sorella Federica e non poteva più aiutare mio padre nel mandare avanti l’attività. Fra i ricordi di bambino, mi è rimasta l’immagine di mia madre che allattava la mia sorellina seduta sul biliardo. Altri tempi, certo, ma significativi di un attaccamento al lavoro che per me è stato e resta una scuola di vita». Malgrado i sacrifici, babbo Franco e mamma Maria Luisa decidono comunque, dopo aver resistito un bel po’, di cedere la gestione del locale per dedicarsi al panificio. Un lavoro comunque impegnativo ma che almeno li svincolava dagli orari stringenti del bar. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e alcune gestioni si sono succedute. Fino al 1987, a far sbuffare la macchina da caffè ci ha pensato Dora Lunardi, per poi passare il testimone alla famiglia Colligiani che, a sua volta, lo ha ceduto a Giordano Presi, l’ultimo gestore, che arrivato alla pensione ha cessato l’attività.
Vedere, però, quel fondo vuoto destava in Nicola Giuntini una forte malinconia. Da uomo deciso qual’è, dopo pochi giorni che la saracinesca era abbassata l’imprenditore quarratino non ha dunque esitato a impegnarsi in prima persona: «Ho deciso di riaprire l’attività, assumendone la gestione, per un senso di ringraziamento e gratitudine verso i miei genitori. Come si suol dire “ho voluto rimettere le cose a posto” e ora sono felice con me stesso».
Al timone del bar due dipendenti, Annamaria Anastasi e Filippo Franceschi, che già si stanno facendo conoscere e voler bene dai clienti. Ma la storia del bar Giuntini non si ferma certo qui. «Per ripartire, abbiamo provveduto alla revisione totale degli impianti – conclude il proprietario – per un domani contiamo invece di riunificare l’attività del bar a quella della rivendita di pane e pasticceria, per creare, anzi per ricreare, l’ambiente di una volta, quando il forno Giuntini e il bar erano una cosa sola. Nel retro, rimarrà la zona dedicata alla produzione».
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