Il Tirreno

Pistoia

Alcol all’assemblea, bocciati gli studenti bulli e la bullizzata

Massimo Donati
Un'immagine del video con la giovane bullizzata
Un'immagine del video con la giovane bullizzata

Alla ragazzina ubriaca semisvenuta, legata, filmata, fu disegnato un pene sul volto

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PISTOIA. Tutti bocciati. Per le insufficienze e anche per il 5 in condotta. Sia la ragazzina che aveva organizzato il festino alcolico durante l’assemblea di istituto che i tre compagni di classe che poi l’avevano umiliata pubblicamente, legandola con del nastro adesivo e disegnandole un fallo sul volto, quando, ubriaca, si era accasciata semisvenuta sul prato esterno.
 
Si è conclusa con un verdetto senza appello la vicenda dell’atto di bullismo che, il 28 marzo scorso, aveva avuto come protagonisti alcuni studenti quindicenni del Liceo artistico “Policarpo Petrocchi” di Pistoia. E che, anche a causa di un video finito all’istante sui social, aveva richiamato l’attenzione dei media nazionali. Il consiglio di classe, in sede di scrutinio, ha deciso di bocciare “bulli” e “vittima”, che a suo tempo furono puniti dal consiglio d’istituto con la sanzione disciplinare della sospensione fino al termine dell’anno scolastico. E il fatto che la bocciatura sia arrivata anche per l’insufficienza in condotta e non solo per i voti non consentirà neppure un eventuale ricorso al Tar.
 
Anche altri quattro studenti (in questo caso quattordicenni della succursale di Quarrata del liceo) erano stati “puniti”, con l’accusa di aver assistito senza muovere un dito a ciò che stava avvenendo alla loro compagna fuori dalla “Cattedrale”, il centro espositivo dove si stava svolgendo l’assemblea. Una sanzione di un mese di sospensione con lavori socialmente utili all’interno della scuola, poi annullata per un vizio di forma dall’Organo di garanzia regionale, dopo il ricorso presentato dalle famiglie di tre di loro. 
 
Venerdì scorso gli scrutini hanno decretato anche il loro destino. Non tenendo conto di quelle sospensioni inflitte e poi annullate, i giudizi finali si sono basati unicamente sul rendimento scolastico: un ragazzo promosso, una ragazza bocciata e due ragazzi rimandati a settembre, con una e con tre materie.
 
Un epilogo tutto sommato previsto per ciò che era accaduto quella mattina di fine marzo. Quando la quindicenne era arrivata da casa con lo zaino pieno di alcolici (whisky e birra): da tempo non andava più a scuola, e proprio quel giorno, in occasione dell’assemblea, convinta dalla famiglia e dagli insegnanti, era tornata; e aveva deciso di organizzare una festicciola a base di alcol insieme ad alcuni compagni di classe. Per poi ritrovarsi completamente ubriaca sul prato all’esterno della sede dell’assemblea, con caviglie e braccia legate col nastro da carrozziere in un gesto al limite tra il bullismo e la goliardata di cattivo gusto (lei stessa, in base alle testimonianze, finché aveva avuto lucidità sufficiente, rideva di ciò che i compagni le stavano facendo).
 
Fatto sta che qualcuno aveva dato l’allarme ed erano intervenuti alcuni professori. E in seguito anche la polizia, che, visionando il video postato sui social da chi aveva ripreso col cellulare ciò che stava accadendo, aveva denunciato per violenza privata quattro ragazzi.
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