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Pisa in Serie A, dietro al successo nerazzurro (anche) il ds Davide Vaira: chi è il giovane direttore cresciuto a calcio e… Football Manager


	Davide Vaira
Davide Vaira

Partito da Carrara come calciatore, ha iniziato come dirigente nei dilettanti fino alle esperienze di Siena e soprattutto Modena

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PISA. È stato il primo a uscire dal tunnel degli spogliatoi nella serata magica, quella di domenica 4 maggio. La maglia celebrativa, il sigaro in bocca, l’abbraccio con i familiari in campo. 41 anni ancora da compiere – è del settembre ’84 –, un passato da calciatore, Davide Vaira dall’estate del 2024 è il direttore sportivo del Pisa (con cui ha firmato un contratto biennale, fino al 2026). E c’è anche lui – ovviamente – dietro al successo, a quel ritorno in Serie A del Pisa dopo 34 anni.

La carriera e il metodo

Undici mesi – circa – sono passati da quel giorno di giugno 2024 che sanciva il primo allenamento del nuovo ds nerazzurro. Una carriera, quella da dirigente, che ha una svolta, un incrocio chiave in Liguria: siamo a Rapallo, alle porte di Genova, a meno di cento chilometri da Carrara dove Vaira è nato e cresciuto. Inizia al Rapallo Bogliasco nel torneo 2015-2016 la carriera da dirigente, dopo aver terminato quella da calciatore tra il 2013 e 2014. Ed è sempre qui che conosce i futuri vertici del Siena, dove approderà e dove rimarrà per quattro stagioni come dirigente bianconero.

Ma quello che – probabilmente – attira le attenzioni sul ds carrarese da parte del club nerazzurro è quanto viene fatto a Modena: dalla promozione in Serie B (è la stagione 2021-2022) alle due stagioni in B con tanto di salvezza conquistata da parte dei gialloblù emiliani. Nell’estate 2024 l’arrivo a Pisa, appunto. Quel Pisa che poi ufficializzerà in panchina mister Pippo Inzaghi. Il resto è storia recente, attualità, tappe di un sogno chiamato Serie A che si avvera a Bari domenica 4 maggio 2025 poco prima delle 17. Concentrato sul lavoro, molto concreto, “stacanovista” del pallone sempre presente agli allenamenti, il quarantenne toscano – spiega chi lo conosce – non ama il palcoscenico, le copertine ed è molto metodico. Un amante dei dettagli, delle statistiche. Una curiosità a proposito.

La curiosità

Da direttore sportivo emergente nei “pro”, ai tempi del Siena, spiegava: «Il ricordo dei miei pomeriggi adolescenziali è Football Manager (il famoso gioco manageriale del calcio, ndr), a ogni ora del giorno – spiegava nel 2017 su Gianlucadimarzio.comAnche quando giocavo: quattro ore di allenamento e il resto carriere su carriere. Ci mettevo di più a iniziare che a giocare una partita. Mi sceglievo tutto l’organigramma, dallo staff tecnico a quello medico. Mi impersonificavo nel gioco, stavo attento minuziosamente al budget…mi avanzavano sempre i fondi. C’erano i miei amici che magari avevano 100 milioni e compravano Messi e Ronaldo, io me ne tenevo 50 e magari gli altri li investivo su un giovane che credevo potesse diventare forte. Tant’è che me lo chiedevo anche io, “Davide ma come è possibile? Fanno il tuo stesso gioco?” Una partita a dir la verità me la farei volentieri anche oggi, ad avere il tempo…».

Carrara e gli inizi

La passione per il calcio lo accompagna di fatto fin da ragazzino. Vaira è cresciuto nella Carrarese, squadra della sua città dove la famiglia è molto conosciuta, con cui ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile quando a 12 anni il club giallazzurro lo prese dal club Milan Carrara. Prima centrocampista, poi difensore centrale, a 16 anni approda alla Samp Primavera per poi tornare in giallo azzurro. Massese – quella di Paolo Indiani –, Castelnuovo Garfagnana e ancora Carrarese, le altre tappe da calciatore, per citarne alcune.

Proprio di Vaira, al tempo capitano della squadra apuana, è rimasta nel cuore dei tifosi marmiferi un’intervista a un’emittente locale al termine di una vittoria per 0-3 della Carrarese in un derby di Coppa Italia contro lo Spezia. “Godo, godo e godo”, le sue prime parole dopo il match.

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