L'analisi
Pisa in Serie A, la rosa ai raggi X: cosa manca e chi può sorprendere
Dopo la promozione, il club nerazzurro si prepara alla sfida del massimo campionato. Tra i giocatori in rampa di lancio e i nodi da sciogliere, i prossimi mesi saranno decisivi per costruire una squadra competitiva
PISA. Una rosa ampia e forte, altrimenti non conduci un campionato come quello coronato dal Pisa. Copertura in tutti i ruoli, a livello numerico e di qualità. Lo dicono i fatti, i risultati. Ma anche il rendimento costantemente alto che i giovanotti di Inzaghi hanno saputo mantenere dall’inizio della corsa al traguardo ora tagliato. Già, ora però il futuro prossimo dice Serie A e, chiaramente, qualcosa servirà. Naturalmente saranno i dirigenti, il tecnico e le logiche di mercato a dire, nel corso dei prossimi mesi, quanto e cosa accadrà.
A colpo d’occhio, però, un possibile problema già emerge. E si chiama esperienza. Già, perché in pochi tra i nerazzurri hanno dimestichezza con il palcoscenico più importante. Ovviamente hanno il tempo i farsela e il primo esame dovrà essere proprio quello. Ovvero capire chi ha il potenziale per giocarsela anche in Serie A. Nodi non semplici da sciogliere come sembra emergere da alcuni casi particolari che riguardano già i nerazzurri.
Uno, ad esempio, è quello del portiere. Tanta roba, Semper, in questa stagione. Eppure nel suo recente passato c’è quasi una maledizione che riguarda proprio il massimo campionato. Ad esempio aveva vinto il campionato con il Genoa, anche se in corso d’opera aveva lasciato la porta all’attuale interista Martinez, ma la stagione successiva torna subito in B col Como. Un problema? Macchè. Sempre viene promosso anche coi lariani, stavolta da titolarissimo. Ma in estate siamo daccapo e sbarca a Pisa. Altro giro, altra corsa, altra Serie B vinta (da sempre presente). Sarà la volta buona? Sembra di sì, ad oggi, ma del doman non c’è certezza, soprattutto quando si parla di mercato.
Passando oltre c’è un autentico senatore come Caracciolo, capitano e leader della difesa, che in B è un maestro ma di sopra sarà un novellino. Visto come gioca sembra ampiamente in grado di reggere l’urto ma in generale l’esperienza dietro servirà di sicuro.
Idem in mezzo, dove però c’è un certo Martin che la Serie A, è vero, non l’ha mai fatta ma con la Romania ha giocato, e bene, un campionato europeo (l’ultimo). O Solbakken che a Praga ha assaggiato pure la Champions. L’attacco? Anche là davanti l’esperienza di Serie A ce l’hanno in pochi e di non lungo corso. Però c’è già chi si candida come possibile rivelazione della prossima. Perché Lind e Meister sono giovani interessanti e, soprattutto, Matteo Tramoni può diventare una vera stella. Servirà esperienza, insomma, e quindi serviranno rinforzi. Ma la base non è niente male…