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Pisa, un talento emerso: «Perché gioca? Perché è bravo». Gabriele Piccinini è l’uomo in più

di Andrea Chiavacci
Pisa, un talento emerso: «Perché gioca? Perché è bravo». Gabriele Piccinini è l’uomo in più<br type="_moz" />

Una lieta sorpresa per Aquilani in una stagione partita a rilento

14 ottobre 2023
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PISA. In un centrocampo dove ci sono anche giocatori con esperienza internazionale, su tutti Miguel Veloso, si sta ritagliando uno spazio importante un ragazzo che è arrivato a Pisa nell’estate del 2021 ed è partito dalle categorie minori e adesso vuol tenersi stretto quanto faticosamente conquistato. Gabriele Piccinini è la vera sorpresa di questo inizio stagione.

Vita da mediano

Piccinini no, lui è partito proprio dai dilettanti ed è arrivato fino alla serie B lavorando sui polmoni. Come cantava qualche anno fa Luciano Ligabue. Reggiano doc come il centrocampista nerazzurro visto che il cantautore è nativo di Correggio e Piccinini di Scandiano. Due comuni di 25mila anime circa in provincia di Reggio Emilia. E proprio dall’Emilia parte la storia di questo ragazzo classe 2001. Gioca nelle giovanili di Parma, Sassuolo e Reggiana. Con i granata gioca dieci partite in serie D nel 2018-19 debuttando in prima squadra a soli 17 anni nella gara vinta 2-0 con il Pavia. Per lui, tifoso della Reggiana, un sogno che si avvera. Anche in una categoria minore. La stagione seguente passa al Lentigione, sempre in serie D, ed è qui che si mette in mostra e viene notato dal Pisa. Piccinini sa farsi valere e vede anche la porta giocando spesso in posizione avanzata. In due stagioni segna 16 gol, 10 nella seconda, e 5 assist su un totale di sessanta partite. Il Pisa lo prende ed è subito una delle note positive del ritiro di Rovetta.

Un sogno che si avvera

Nella prima stagione a Pisa Luca D’Angelo lo fa esordire negli ultimi 12 minuti della partita con la Spal alla prima di campionato. Un sogno che si avvera per un ragazzo che aveva saputo di passare al Pisa mentre stava preparando i playoff di serie D contro la Sangiovannese. Fino a gennaio totalizza comunque sette presenze. Due da titolare. Dove fa un ottima figura contro Benevento, successo per 1-0 all’Arena, e nello 0-0 con la Spal a gennaio 2022, dimostrando di essere utile in situazioni d’emergenza. Pochi giorni dopo la gara di Ferrara passa un po’a sorpresa in prestito al Fiorenzuola. Stesso percorso fatto la stagione seguente, dove però non partirà mai dall’inizio e giocherà solo tre spezzoni di partita in campionato e uno in Coppa Italia.

Nel Fiorenzuola in due mezze stagioni in C mette insieme 32 presenze e un gol dando un contributo importante alle due salvezze degli emiliani.

La fiducia di Aquilani

Tornato a Pisa in molti pensano a una nuova esperienza in prestito e invece non è così. Aquilani intuisce un passo alla volta che questo ragazzo può fargli comodo. Anche perché sa adattarsi a più ruoli e gli può dare quella corsa che serve a un centrocampo di qualità e quantità nel recupero palla ma non certo formato da velocisti. Ecco che in meno di due mesi Piccinini totalizza sei presenze, con tanto di infortunio alla spalla contro il Modena, e gioca 277 minuti. Superando già il totale delle due stagioni precedenti dove era arrivato a 239 minuti.

Aquilani crede in lui e lo fa giocare titolare a casa sua contro la Reggiana. Piccinini è motivatissimo e va anche vicino al gol. L’unica cosa che gli è mancata in una gara molto positiva, la prima da titolare in questa stagione, dove a tratti ha fatto anche l’attaccante aggiunto. Come ai tempi di Lentigione. Segue un secondo tempo positivo contro il Cosenza, anche in questo caso partecipa ad alcune delle azioni pericolose, e un’altra buona prova da titolare a Cesena contro lo Spezia. Dove spizza di testa il pallone che porta alla grande occasione di Torregrossa. E dove per la prima volta gioca una partita intera in maglia nerazzurra.

A fine gara Aquilani elogia il suo centrocampista: «Piccinini gioca perché è forte, offre le garanzie che mi servono in questo momento». Un messaggio chiaro per un giocatore che si è guadagnato con sudore e fatica la possibilità di ritagliarsi i propri spazi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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