Pisa, falsa partenza? Niente di nuovo. E quel precedente benaugurante
Negli ultimi campionati di B solo una volta il Pisa ha iniziato a spron battuto. Un precedente benaugurante viene da una rivale: lo Spezia di Vincenzo Italiano
PISA. Quattro punti in quattro partite e una gara da recuperare contro il Lecco. Al netto dei tanti infortuni, della forma fisica e dei principi di gioco di Alberto Aquilani, ancora tutti da assimilare per una squadra che ha inserito un passo alla volta tanti giocatori nuovi nei due mesi di mercato estivi, i risultati nudi e crudi hanno detto questo. Ovviamente è inutile fare bilanci. C’è però da meditare e prendere spunto dagli ultimi campionati di serie B disputati dal Pisa da dopo la magica notte di Trieste del 9 giugno 2019 ad oggi.
Gli avvii recenti
Nei quattro campionati precedenti il Pisa solo in due occasioni ha fatto meglio di questa stagione dopo quattro partite. Anche se in questa stagione siamo alla quinta giornata. Nel 2019-20 il Pisa era imbattuto con 8 punti frutto di due vittorie in casa della Juve Stabia e con la Cremonese e dei pareggi con Benevento e Chievo Verona. Nel 2021-22 aveva fatto filotto con 12 punti in quattro gare. Sempre con D’Angelo in panchina.
Ma in una circostanza anche l’omone di Pescara è partito peggio del Pisa attuale. Nel 2020-21, con campionato iniziato a fine settembre dopo i rinvii precedenti dovuti all’emergenza Covid, il Pisa aveva messo insieme tre punti frutto di tre pareggi (due casalinghi) e una sconfitta clamorosa per 4-1 in casa della Salernitana, poi promossa in A.
Nella passata stagione Rolando Maran venne esonerato dopo due punti in sei partite. Alla quarta giornata aveva messo insieme un punto, grazie al 2-2 contro il Como, quindi Aquilani ha fatto tre punti in più del suo predecessore e uno in più rispetto al secondo campionato di B di D’Angelo che poi tornò a salvare la squadra nonostante un finale di stagione pessimo dopo una rincorsa che lo aveva portato fino al quinto posto.
Cammino alla Italiano
Quattro punti non sono un grande bottino per Aquilani ma vale la pena portare un po’di pazienza.
Il Pisa spera che Aquilani ricalchi un po’ il modello di un allenatore che l’ex centrocampista della nazionale ha conosciuto da vicino a Firenze, cioè Vincenzo Italiano.
Ma non il cammino sulla panchina viola bensì su quella dello Spezia. Nella stagione 2019-2020 il tecnico pugliese guidava per la prima volta una squadra di B ma con grandi ambizioni. Vince la prima in trasferta, con un 3-0 a Cittadella ma poi ne perde due di fila, una in casa con il Crotone per 2-1 e una per 1-0 a Pordenone, poi pareggia 2-2 in casa con il Perugia subendo pure il pareggio nel finale.
Un cammino uguale identico al Pisa attuale. Quattro punti e poi grandi difficoltà fino all’autunno inoltrato. La sconfitta per 3-2 a Pisa alla dodicesima giornata, dove il suo Spezia giocò molto bene, venne salutata dalle critiche per il poco cinismo e per i soli 12 punti in classifica. Media di un punto a partita come quella di Aquilani oggi. La società ligure confermò l’allenatore che poi a fine stagione portò per la prima volta lo Spezia in A e riuscì anche a salvarlo prima di andare a Firenze.
Va detto che lo Spezia era reduce da cinque playoff nelle precedenti sei stagioni, mentre il Pisa solo nel 2021-2022 si è giocata la serie A fino alla coda finale seppur andando ad un passo dal trionfo. Ma rispetto allo Spezia il Pisa ha un progetto biennale. Nessuno ha parlato di serie A al primo colpo, anche se il club del patron Alexander Knaster non ha mai nascosto di essere ambizioso, con un allenatore esordiente.
È altrettanto ovvio però che tutti si attendono di più del modesto undicesimo posto della passata stagione.