La misura
Già intrigante il Pisa che verrà
Il periodo di Rovetta si è chiuso ieri mattina con le luci che hanno sovrastato le ombre Idee e approccio di Aquilani fanno ben sperare: l’endorsement arriva da Caracciolo
ROVETTA. «È stato un ritiro diverso da tutti quelli che ho fatto negli ultimi anni: a livello di gioco ci vengono chieste cose importanti e abbiamo tutti dimostrato applicazione, entusiasmo e determinazione nel cercare di seguire il mister; è un’idea di gioco stimolante». È la “cartolina da Rovetta”, dove ieri mattina i nerazzurri hanno concluso la prima fase della preparazione (due settimane tra l’hotel Milano e il centro sportivo Marinoni), e in calce c’è una firma importante.
Quella di Antonio Caracciolo, giocatore (e persona) non banale e senatore dello spogliatoio del Pisa. Un endorsement nei confronti di Alberto Aquilani e dello staff tecnico che la dice lunga su quello (e su quanto) questa fase di lavoro lascia. Certo non abbastanza per dormire sonni tranquilli, anche perché ogni giudizio non può che essere decisamente parziale, ma abbastanza per confermare la sensazione (lasciata anche dal campo) che sia nascendo un Pisa intrigante. Le tre uscite consumate in Val Seriana ovviamente non sono i tre indizi che fanno una prova tanto cari alla “regina del giallo” Agatha Christie, però il bilancio numerico (en plein di vittorie, 15 gol realizzati e solo 1 al passivo nel test d’esordio) è la sintesi estrema di un’idea di gioco che si sta sviluppando bene.
Come previsto il Pisa potrebbe avere filosofia e concetti diversi da quello del recente passato. Attenzione, non per forza è un bene perché non esistono “il calcio giusto” e “il calcio sbagliato”. Sono semplicemente due modi di interpretare un gioco, uno sport, che qualcuno definisce “facile” ma che ha le sue complessità. Di sicuro non è semplice farlo fruttare, arrivare al fatturato e ai dividendi. Serve funzionalità ed è questa un’altra prova chiave per raccontare la preparazione dei nerazzurri.
Aquilani, il vice Agnelli e gli altri della squadra tecnica, cioè, hanno non sono lavorato ma anche studiato, analizzato. Il gruppo, non è un segreto, e fin troppo ampio e le tante prove di Rovetta serviranno a capire chi può essere utile alla causa e in che modo. Le conclusioni saranno probabilmente tratte nei prossimi giorni, perché serviranno anche per indicare la direzione al lavoro dei direttori Giovanni Corrado e Stefano Stefanelli. Quello di Rovetta, in sostanza, non è il vero nuovo Pisa perché il mercato (che chiuderà tra un mese e spiccioli) porterà altre novità.
Intanto, però, tra le note liete c’è da annoverare l’impatto dei due (soli) acquisti sfoggiati in Val Seriana: Tommaso Barbieri e Alessandro Arena. Due ragazzi (classe 2002 il primo, 2000 il secondo) che sulla catena di destra hanno mostrato ottime cose. Hanno freschezza e intraprendenza, cioè doti che al Pisa formato Aquilani servono e serviranno.
Ma anche alcuni esponenti della vecchia guardia hanno dimostrato di potersi inserire bene nel contesto che ha in mente il nuovo condottiero. D’altra parte la vera novità è proprio lui, Alberto Aquilani. E almeno per ora, almeno in ritiro, ha rispettato le attese e risposto alle aspettative. E già, il Pisa che verrà è davvero intrigante.
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