Quando c’è Torregrossa il Pisa è un’altra squadra
In appena 22 minuti ha “prodotto” la metà dei punti della squadra
PISA. “Pisa comanda”: così, lo scorso 14 marzo (mica una vita fa) Il Tirreno raccontava, nella sua locandina, il trionfo nerazzurro sulla Cremonese (che poi sarebbe stata promossa in Serie A). Il punto più alto dell’avventura 2021/2022 e forse anche degli ultimi 30 anni. Un successo accendi-sogni con una firma in calce. Quella di Ernesto Torregrossa.
Firmò una doppietta, nell’occasione, il bomber certificando la sua importanza e la capacità di fare la differenza. Peccato che, poco dopo, sarebbero sorti i problemi fisici che hanno limitato l’apporto nella fase conclusiva (e decisiva) del campionato costringendolo anche a un intervento chirurgico (ernia) alla fine della ostilità. La sua esperienza-bis in nerazzurro, però, sta ricalcando lo stesso copione: un gol pesante (al Como) segnato in pochi secondi, un infortunio muscolari (col Genoa) dopo un’altra manciata di minuti consumati in campo. In questo campionato ne ha giocati 22, in tutto, l’attaccante siciliano. Pochi, purtroppo, ma abbastanza, però, per confermare quello che era già chiaro dalla scorsa stagione. Ovvero che esiste un Pisa con Torregrossa e un altro Pisa senza Torregrossa.
E, si badi bene, non per forza è un limite o un difetto. In ogni squadra, infatti, esiste il giocatore che forse non è esattamente insostituibile, ma decisamente difficile da rimpiazzare. E più il giocatore in questione è forte più aumenta il peso dell’assenza. Il prezzo, almeno in parte, lo ha già pagato Rolando Maran, perché con la sua stella in campo il cammino del Pisa poteva essere diverso o almeno non così complicato. E, non a caso, ora Luca D’Angelo sta facendo di tutto per rimetterlo in sesto al più presto. E, in questo senso, da San Piero a Grado arrivano spifferi (non proprio notizie) confortanti. L’attaccante, infatti, si sta allenando a parte, ma intensifica il lavoro giorno dopo giorno. L’infortunio muscolare patito nei primi minuti nel match col Genoa, insomma, sembra superato.
Il problema, ora, è gestirlo. Nel senso che correre il rischio di una ricaduta (e trattandosi di un problema muscolare un minimo di margine c’è sempre) proprio non si può. Così il suo rientro andrà centellinato tenendo conto dell’importanza del giocatore, delle sua voglia di tornare a “respirare” il profumo dell’erba e, appunto, della reali condizioni. Mixando il tutto ne esce la sensazione che Torregrossa, domani, in qualche modo e in qualche misura possa esserci. Probabilmente non dal 1’, ma a disposizione. D’altra parte uno così è sempre meglio averlo, anche part time, e a lui basta poco per lasciare il segno. In 22 minuti, non a caso, ha già “prodotto” il 2-2 col Como: la metà dei punti che il Pisa conta oggi.
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