Cittadella, prende forma il viaggio nella storia
Sarà accessibile l’area archeologica rinvenuta durante i lavori con reperti che vanno dal Medioevo fino all’Ottocento
PISA. Sta prendendo sempre più forma il parco urbano della Cittadella, uno degli interventi più importanti finanziati con i fondi del Pnrr. E a ottobre partiranno le opere per poter fruire dell’area archeologica tornata alla luce attraverso gli scavi iniziati a fine del 2023: una sorta di tuffo nel passato che grazie a un sistema di percorsi accessibili sarà offerto ai pisani e ai turisti, collegandolo anche al vicino Museo delle navi antiche.
Un tesoro nascosto
Fin dalla presentazione del progetto, grazie alla letteratura storica, era stata ipotizzata la presenza di importanti reperti nell’area della Cittadella. In particolare, dagli studi sulla Pisa medioevale emerge che sorgevano circa 80 arcate nell’area della Terzana. Per questo l’intervento era iniziato proprio dagli scavi archeologici. E i ritrovamenti non sono certo mancati, portando a ricostruire la stratificazione dei periodi storici della città negli ultimi ottocento anni.
Sono stati infatti rinvenute le fondazioni degli antichi arsenali di origine medievale, risalenti a circa il 1250: siamo insomma nel periodo massimo di splendore della Repubblica marinara. Il viaggio nel tempo compiuto dagli archeologici, sotto il controllo della Soprintendenza ha permesso poi di ritrovare le fondazioni del primo macello pubblico realizzato in città e datato all’incirca alle metà dell’Ottocento.
Infine, le strutture della caserma militare che risalgono al 1870. Un tesoro che era nascosto sotto i nostri piedi e che fin dall’inizio il Comune ha immaginato di rendere fruibile a tutti una volta completati i lavori. Si era comunque deciso di aspettare la fine degli scavi per capire l’entità dei ritrovamenti e decidere il modello di accessibilità della zona.
Le operazioni si sono concluse lo scorso luglio, dopo circa due anni di lavoro su una superficie di circa 3mila metri quadri per un volume di 7.150 metri cubi. Così si è potuti procedere alla progettazione dei percorsi di visita, a cura dell’architetto Fabio Daole.
Un percorso per tutti
In primo luogo, dunque, si procederà a uno scavo per 20 centimetri di profondità. dalla quota finale del piano di campagna, seguito dalla stesura di tessuto non tessuto e successivamente di uno strato di lapillo vulcanico su tutta la superficie scavata che rimarrà a vista in modo tale da creare sia uno strato drenante e una finitura estetica che si armonizza con l'ambiente archeologico.
Poi sarà la volta di un sistema di drenaggio delle acque piovane, indispensabile visto che si tratta di zone depresse e che quindi potrebbero essere sottoposte a possibili fenomeni di allagamento, in presenza di forti piogge. Infine, sarà realizzato un camminamento con balaustra sui lati est e ovest che consentirà di abbracciare con lo sguardo tutta l’area archeologica.
L’intera operazione è previsto abbia un costo di circa di poco più di 200mila euro che il Comune ipotizza di finanziare attraverso alienazioni di beni di proprietà. Per quanto riguarda i tempi, sono piuttosto stretti: in caso di partenza del cantiere a ottobre di quest’anno (dunque, di fatto, tra qualche settimana o poco più), il cronoprogramma ipotizza di chiudere il tutto entro il mese di febbraio del prossimo anno.
Gli altri interventi
L’area archeologica è solo una di quelle nelle quali si articolano la Cittadella e il parco urbano che si è progettato di ricavare grazie all’intervento da oltre 7 milioni di euro finanziati con i fondi del Pnrr.
Sarà realizzata un’area a verde pubblico dedicata soprattutto ai bambini e alle famiglie, attrezzata come parco gioco accessibile e inclusivo con gazebo attrezzati. Verrà creata un’arena all’aperto per le manifestazioni pubbliche, concerti temporanei, aula didattica all’aperto per le scuole, con agibilità di circa 500 persone. Nella cosiddetta ex piscina del Michelucci sarà inoltre realizzata una struttura ricettiva con funzioni di ristorante per dare piena fruibilità all’intera area in considerazione anche della presenza degli Arsenali Repubblicani.
L’area a verde rimarrà immersa nelle piantumazioni esistenti e ne saranno aggiunte altre 84 di nuovo impianto, con un sistema di vegetazione arbustiva che ripropone il ciclo delle stagioni sia mediante il mutamento dei colori che dei profumi.L’area sarà chiusa con recinzione sui lati sud ed est (gli altri lati sono chiusi dalle mura urbane) per dare sicurezza all’intero parco nelle ore notturne e prevenire atti vandalici.
Il tutto per restituire alla città quella che il sindaco Michele Conti ha descritto come «un’area strategica della città, posta tra i lungarni, le mura urbane, gli Arsenali Repubblicani e il Museo delle navi antiche, con una grandissima valenza storica e identitaria perché la Repubblica Marinara sorgeva proprio qui, nella Terzana».l
© RIPRODUZIONE RISERVATA