Strade
Metropolitana Pisa-Livorno-Lucca: «Fatti, non solo slogan elettorali»
Appello di Madonna (Ance) alla Regione: «Metta al tavolo Ferrovie»
PISA. «Se viene dichiarata come priorità, a questa affermazione deve seguire una concreta volontà politica e non solo slogan da campagna elettorale». Mentre la Toscana corre verso il voto, sul tavolo della discussione arriva con forza l’appello/richiesta di Matteo Madonna, presidente di Ance Pisa (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e componente del consiglio generale di Ance Toscana. Oggetto è il progetto di tram-treno o almeno di metropolitana di superficie per collegare Pisa, Livorno e Lucca utilizzando le infrastrutture esistenti (binari e stazioni locali). Una possibilità di cui si parla da anni, su vari fronti, ma che sostanzialmente resta poco più che una buona intenzione.
La “scintilla” sono state le dichiarazioni dell’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli nel corso di un incontro a Livorno, alcuni giorni fa, legato al monitoraggio del Priim, il Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità, strumento di programmazione della Regione Toscana.
Nella sede dell’Unione Industriale Pisana, Madonna analizza quanto detto e scritto dalla Regione evidenziando, in particolare, che «nel 2024 e nel 2025 appare nei documenti Priim la voce “Verso un sistema tramviario di area vasta Livorno-Pisa-Lucca” e si dichiara che “la Regione Toscana ha avviato una serie di approfondimenti relativi alla fattibilità di collegamenti infrastrutturali metropolitani”».
La storia parte ancor prima del 2020, quando proprio Ance realizzò uno studio intitolato “Proposta per una nuova mobilità per l’area Livorno-Pisa-Lucca: metropolitana di superficie” presentandolo alla stessa Regione e agli enti locali. Nel maggio 2021 poi, pur seguendo una strada autonoma rispetto ad Ance, i Comuni di Pisa, Firenze, Lucca e Livorno firmarono un accordo di collaborazione in cui un’idea progettuale simile venne inserita tra le opere prioritarie da realizzare. Tanto che esiste almeno uno studio di fattibilità commissionato alla società Metropolitana Milanese dal Comune di Livorno, d’intesa con Pisa e Lucca, e costato 110mila euro (finanziato interamente con contributi del ministero).
Ma tutto è rimasto fermo a quel punto. E Madonna dice chiaramente quale deve essere il passo successivo in grado di far passare dalla buona volontà ai fatti, a cominciare da un progetto vero e proprio per un sistema metropolitano su ferro a servizio di pendolari e turisti. «La Regione – dice – deve assumere un ruolo deciso, di primo piano, e portare al tavolo Ferrovie». Perché anche questo è un passaggio chiave: convincere Ferrovie a sostenere e impegnarsi in un progetto che si muove sulle proprie infrastrutture pur riguardando collegamenti di carattere locale.
«Rendiamo merito al Comune di Livorno – aggiunge Madonna – che è stato il primo ad aver compreso e investito su questo progetto promosso da Ance Pisa. Quello che per noi è importante è che si possano finalmente riunire a un tavolo tutte le amministrazioni coinvolte per portare a compimento quella che fino a oggi è rimasta un’idea progettuale». Nel corso degli anni, Ance Pisa ha commissionato studi e analisi sulla validità del progetto a diversi professionisti: «Lavorando solo sull’esistente si potrebbe realizzare l’opera in due-tre anni. Ma bisogna continuare e affidare un progetto di fattibilità in tempi brevi».
E allora l’appello alla Regione e a Baccelli diventa stringente: «Auspichiamo quindi che certe opere infrastrutturali strategiche possano essere realizzate in tempi consoni e ci auguriamo che la proposta dell’assessore di inserire questo progetto come priorità per la prossima legislatura non resti un semplice proclama da programma elettorale, ma possa realmente diventare un obiettivo strategico della Regione per lo sviluppo della costa. La politica regionale si prodighi finalmente nei fatti nel sostegno e nella concretizzazione di opere infrastrutturali non più rinviabili».
Sullo sfondo, a dare ancora più peso a queste frasi, per Madonna c’è una certezza: «Già è stata persa un’occasione non sfruttando in questo senso le possibilità di finanziamento offerte dai fondi Pnrr».