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L'intervista

Giro d'Italia a Pisa, l'impatto economico per la città: l’analisi di un tesoro che viaggia in bici

di Francesco Paletti

	Il Giro d'Italia fa tappa a Pisa (foto Stick)
Il Giro d'Italia fa tappa a Pisa (foto Stick)

Il direttore della Confcommercio di Pisa, Federico Pieragnoli, racconta gli effetti della corsa. E anche il Pisa in Serie A...

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PISA. «Le do solo un dato per fotografare l'impatto economico immediato di una tappa del Giro d'Italia: la spesa pro capite media è di 121 euro, ma per le tappe più iconiche si arriva anche a 287 e credo proprio che quella di Pisa, con l'arrivo sotto la Torre, possa rientrare nella categoria». Parte da qui il direttor della Confcommercio di Pisa Federico Pieragnoli, per far toccare con mano che cosa può significare concretamente il passaggio della corsa rosa. Poi, però, va oltre: «Aggiungo che il 61% di chi ha assistito a una tappa ha intenzione di tornare nei territori attraversati dalla corsa per dedicarsi al turismo».

Dunque, non è fuori luogo parlare di opportunità straordinaria anche dal punto di vista turistico ed economico?

«Per niente. Anzi, le dico che è proprio un'occasione unica per valorizzare e promuovere Pisa e le sue eccellenze. I grandi eventi sportivi, come la corsa rosa, sono un motore fondamentale per il commercio e il turismo, non solo per il giorno stesso della tappa, ma anche e soprattutto per la capacità di creare visibilità, attrarre visitatori e generare un notevole movimento economico che mostrerà i suoi risultati le prossime settimane, mesi e anni ...».

Dati alla mano, però, anche l'impatto immediato è tutt'altro che da disprezzare. Alberghi e ristoranti ne hanno già beneficiato?

«Innanzitutto ci fa piacere evidenziare la partecipazione e la voglia di mettersi in gioco dimostrata dagli imprenditori in occasione di iniziative che hanno rappresentato vere tappe di avvicinamento al Giro, come testimoniano il concorso Vetrina Rosa organizzato in collaborazione con Il Tirreno e la Cena in Rosa che venerdì ha visto coinvolti oltre 30 ristoranti di tutto il centro storico. La risposta per quanto riguarda le strutture ricettive e di ristorazione è più che soddisfacente e non ha deluso le aspettative, se pensiamo che la macchina organizzativa del Giro muove circa 2.500 persone e che le stime indicano tra i 2 e i 3 milioni di spettatori per ogni tappa, tra quelli presenti dal vivo e quelli che la seguono in tv o online ...».

A proposito per alcune ore Pisa e il suo territorio saranno in sotto l'occhio delle telecamere di Rai ed Eurosport. Il Giro è anche un'opportunità di marketing territoriale?

«A livello globale stiamo parlando di oltre 200 milioni di telespettatori e più di 300 Paesi collegati da cinque continenti. Sono numeri che la dicono lunga sulle potenzialità di un evento che costituisce indubbiamente un opportunità e allo stesso tempo un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere. L'onda “rosa” del Giro d'Italia dovrà proseguire nei giorni e negli anni successivi, anche per aiutarci ad aumentare la permanenza media turistica in città che attualmente è di 2,2 notti per visitatore ...».

Al riguardo Rcs sostiene che gli effetti di una tappa, in termini di presenze e attrattività turistica, si prolungano per qualche anno. È davvero così?

«Sì. Ci sono degli studi che lo confermano in modo molto esplicito. Anche in questo caso le do un paio di dati: è stimata in 575 milioni di euro la spesa complessiva di coloro che, dopo aver assistito ad una tappa, sono tornati successivamente nelle località attraversate dai ciclisti, ma per fare turismo. Lo stesso dato riferito a coloro che hanno seguito la corsa in tv e poi sono andati in vacanza nei luoghi delle tappe sale 830 milioni di euro».

In generale che ruolo possono giocare i grandi eventi sportivi nella promozione turistica del territorio?

«Svolgono un ruolo sempre più importante in una ottica di valorizzazione del commercio e del turismo locali, ma anche di destagionalizzazione. Però è fondamentale che ciò avvenga con programmazione e organizzazione ...».

A proposito, il Pisa in serie A che ricadute economiche può avere?

«Enormi. Sia nell'immediato, perché arriveranno tifoserie che muovono davvero migliaia di persone, ma anche in termini di promozione turistica, con l'attenzione mediatica che ha il campionato».
 

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