Pisa in Serie A, quanto può valere per l’indotto: la maxi cifra e gli effetti su commercio, ricettività e ristorazione
Le associazioni di categoria: «Sarà una spinta incredibile anche in termini di socialità e convivialità. Le ricadute saranno estremamente positive per tutti»
PISA. «A prescindere dalla categoria abbiamo una certezza. Quando il Pisa vince, i bar fanno più caffè. Quando perde ne fanno di meno. Ora che la serie A è finalmente realtà possiamo dire che a fare gol, insieme al Pisa, sarà anche l’intero tessuto economico della città, con benefici innegabili per il commercio e in particolare per il comparto turistico e dell’accoglienza, attività commerciali, bar, ristoranti e pub». Slogan efficace quello del direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli. Il ritorno del Pisa in serie A è sicuramente una vetrina per la città, ma può anche attivare un indotto interessante.
Le stime
Commercio, ricettività, ristorazione, ma anche altri settori sono interessati per almeno due giorni, due volte al mese, quando la squadra gioca in casa. Si aggiunga poi l’indotto indiretto che riguarda l’immagine del territorio, più complicato da quantificare perché legato a ritorni economici che non sono immediati. Senza contare chi lavora direttamente e indirettamente nel settore, chi vende i gadget e l’abbigliamento. Secondo alcune stime l’indotto economico per i flussi dei tifosi potrebbe valere tra i 3 e i 15 milioni di euro all’anno. Dipende spesso anche dai risultati e dalle singole realtà. Uno studio recente relativo all’Udinese, bacino territoriale non troppo diverso da Pisa, anche se con una squadra più consolidata in serie A, indica dai 4 ai 12 milioni di euro.
Gli eventi sportivi
«Il ritorno del Pisa nella massima serie – dice Pieragnoli – è una spinta incredibile anche in termini di socialità e convivialità, ovvero linfa vitale per negozi e pubblici esercizi, oltre che garanzia di una visibilità sempre maggiore e destinata ad aumentare. A Pisa la forza e le potenzialità di investimento della nuova proprietà, unite a una programmazione seria e lungimirante, si sono innestate su un tessuto economico, culturale e sociale già da serie A. Basti pensare al complesso monumentale di piazza del Duomo, al polo ospedaliero e al sistema universitario ormai punti di riferimento a livello nazionale, alle eccellenze nel campo dell’innovazione, della ricerca e della robotica. Enumerare i tantissimi “campioni” culturali, professionali, imprenditoriali di questa città sarebbe impossibile. Ora che anche sul piano calcistico Pisa ha raggiunto la tanto agognata serie A, i benefici e le ricadute saranno estremamente positive per tutti».
«Dati ufficiali – aggiunge – ci dicono che per ogni euro investito nel calcio italiano si registra un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 17,3 euro, mentre il valore della produzione della sola serie A prima del Covid ammontava a 3 miliardi di euro, con un impatto sul Pil pari a 10 miliardi. Secondo le stime l’indotto economico per i flussi dei tifosi, in particolare su trasporto, servizi di alloggio e ristorazione, potrebbe valere tra i 3 e i 15 milioni di euro l’anno».
«L’attesa conquista della serie A – prosegue Pieragnoli – arriva a pochi giorni di distanza da un altro eccezionale appuntamento sportivo, ovvero la tappa a cronometro del Giro d’Italia del 20 maggio. Eventi che avranno un impatto sicuramente importante sul turismo, sul commercio e sulla visibilità di livello internazionale. Le eccellenze sportive in grado di competere ai massimi livelli rappresentano un patrimonio in grado di far vincere l’intera città».
Tifosi e flussi
«Un’ulteriore vetrina nazionale, e non solo, per la città. Con la Torre a fare da splendido e unico sfondo all’Arena Garibaldi», dice il presidente di Confesercenti Pisa, Fabrizio Di Sabatino. «La visibilità che dà il calcio è davvero globale – aggiunge – soprattutto per questo calcio sempre più televisivo (e questo però è un piccolo rammarico). Pisa non aveva certo bisogno di farsi pubblicità vista la sua fama indiscussa, ma ora anche la sua presenza nell’olimpo del calcio italiano colloca la città al posto che merita. Una crescita di immagine che ci auguriamo porti anche risultati concreti in fatto di presenze in città da parte delle tifoserie ospiti».
Un tema che però in parte preoccupa Di Sabatino: «Ci auguriamo che in serie A la maggioranza delle trasferte siano libere dai vincoli imposti dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, in modo che a Pisa arrivino famiglie che possano vivere la città prima della partita. Sarebbe un indotto importante per tante attività commerciali anche in considerazione che le partite ormai si disputano non solo la domenica». La conclusione del presidente di Confesercenti Pisa: «Godiamoci questo momento di grande gioia per un’intera città, pronti magari a organizzare un evento in occasione della prima giornata casalinga coinvolgendo proprio i commercianti».
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