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Il grande sogno

Pisa, conto alla rovescia per il giorno più atteso: biglietti per i maxischermi all’Arena sold out

di Andrea Chiavacci e Francesco Paletti

	L'allestimento degli schermi (foto dal Comune di Pisa) e la fila per i biglietti
L'allestimento degli schermi (foto dal Comune di Pisa) e la fila per i biglietti

Oltre 10mila persone allo stadio, in caso di promozione in Serie A la festa in serata all’Arena Garibaldi: le ultime dal campo (e non solo)

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PISA. Se l’attesa del piacere è essa stessa il piacere quella dei pisani è bella e libera come un viaggio lungo 776 chilometri. Quelli che dividono Pisa da Bari. E soprattutto dal sogno di chiudere domenica 4 maggio il discorso promozione. Basta un punto. E potrebbe essere serie A anche nel caso malaugurato di sconfitta nerazzurra se lo Spezia non vince a Reggio Emilia.

In trasferta…

Al San Nicola ci saranno 1.290 tifosi nerazzurri. Qualcuno è già partito oggi pomeriggio, 3 maggio, molti nella notte. Ci saranno più generazioni di tifosi. Quelli che hanno visto sette volte la serie A, quelli che non sanno nemmeno come è fatta. Tutti però la aspettano da 34 anni. Esattamente a 12.397 giorni dall’ultima recita in casa contro la Roma. Dall’ultima vittoria nel massimo campionato sono invece passati 13.412 giorni. E nel destino c’è sempre il Bari. Il 12 maggio 1991 infatti i nerazzurri sconfissero per 1-0 i biancorossi con un gol di Fiorentini. Una vittoria che inguaio il Bari, che comunque riuscì a salvarsi, e rinviò solo di una settimana la matematica retrocessione del Pisa. Ma questa è storia. Ma ovviamente la storia si mescola con i ricordi e con i momenti difficili affrontati in questi lunghi anni.

Il sentimento prevalente però è rivolto alla sfida. I tifosi sono un corpo solo con il gruppo fantastico creato da Inzaghi. Un senso di appartenenza cementato anche dal lavoro della società che non solo sta raccogliendo risultati importanti ma negli anni ha tenuto giocatori che sono diventati praticamente pisani d’adozione. Uno su tutti Marius Marin. Ma anche capitan Antonio Caracciolo che è qui ormai da cinque anni e mezzo. Loro per primi hanno trasmesso a tutti, come nel recente passato aveva fatto Gaetano Masucci più di chiunque altro, l’importanza di indossare questa maglia. E di non mollare fino all’ultimo centimetro. Un qualcosa che per i tifosi è forse ancora più importante delle 22 vittorie in campionato. Quella voglia di non mollare mai proprio come piace a Filippo Inzaghi. Fino a quando non si taglia il traguardo si resta concentrati sull’obiettivo e si lavora sodo. Anche domenica la squadra sarà seguita dal patron Alexander Knaster. Nella gara vinta giovedì scorso Knaster si è goduto lo spettacolo finale dell’Arena direttamente dalla panchina di Inzaghi, subito dopo il fischio finale. E domani potrebbe essere un grande giorno anche per lui.

...e in città

Riapre anche l’Arena. Tutta. È stata una mattinata di chiacchiere e sospiri, fuori dal “palazzo”, mentre dentro (quello della Prefettura) amministrazione comunale e istituzioni cittadine erano al lavoro per mettere al disposizione di un popolo che sogna il massimo possibile: «sicuramente sarà aperta anche la Curva Nord» si diceva sulle frequenze di “Radio Scalino”. «Forse, però, apriranno anche la tribuna» aggiungeva un altro, apparentemente, più informato. A sgombrare il campo da ogni discussione, però, intorno alle 13.30 è arrivato il comunicato dell'amministrazione comunale, che ha fatto sintesi di due giorni di lavoro, riunioni e confronto istituzionale. Per Bari-Pisa «tutto lo stadio sarà aperto, ad eccezione del settore ospiti».

È la notizia più attesa. Seguono le specifiche, non proprio marginali: all'Arena ci saranno cinque maxi-schermi di 4 metri di larghezza e due e mezzo di altezza, in aggiunta a quello già in dotazione allo stadio cittadino posizionato fra il settore ospiti e la gradinata. Tre saranno davanti alla Curva Nord e due di fronte alla Gradinata, mentre chi deciderà di accomodarsi in tribuna potrà seguire la gara da quello dell'Arena. La partita inizia alle 15, ma i cancelli saranno già aperti due ore prima I 5.543 abbonati, potranno accedere al proprio settore con la tessera stagionale, i restanti 4.950 entreranno con i tagliandi numerati polverizzati nel punto di distribuzione in via Paparelli.

«Rivolgo a tutti i tifosi l’invito a presentarsi con largo anticipo rispetto all’orario del match per non avere problemi di afflusso allo stadio», ha detto il sindaco Michele Conti, pure lui domenica presente sugli spalti dell'Arena. «È stato un lavoro di squadra fatto in velocità - ha aggiunto il vicesindaco Raffaele Latrofa, che ha partecipato alle riunioni operative in Prefettura - per permettere ai pisani di godere di una giornata di sport che, speriamo tutti, si possa trasformare in una giornata storica per i tifosi nerazzurri e per la città tutta».

Se accadesse, quasi sicuramente, l'Arena riaprirà anche dopo cena. In caso di serie A, infatti le porte dello stadio si spalancheranno di nuovo per l'abbraccio fra la città e gli “Inzaghi boys”: atterreranno al “Galilei” dopo le 21,30 e li troveranno un pullman che li trasporterà direttamente allo stadio. Sul resto della città vigileranno 200 unità delle forze dell'ordine che presidieranno tutti i luoghi sensibili, a partire da Piazza dei Miracoli.

Biglietti per i maxischermi finiti

La passione arriva prima. Anche dei tagliandi per assistere a Bari-Pisa, la sfida che potrebbe restituire la serie A ai nerazzurri e alla città, davanti ai maxischermi dell'Arena. Succede anche questo nel giorno più lungo, quello dell'attesa. Che alle 17 in punto, quando apre la porticina del casotto della Polizia Municipale, nel parcheggio di via Paparelli, dentro ci sia solo una scatola di tagliandi e fuori una ressa di almeno un migliaio di persone che attorniano il casotto, alcuni lì da più di un’ora. Risultato: i tagliandi disponibili sono stati esauriti in una manciata di minuti.

«Per gli altri bisogna attendere un po', stanno arrivando a Ospedaletto» si sono affannati a spiegare i malcapitati vigili urbani presenti, per una buona mezz'ora parafulmine di tutte le proteste dei presenti. Anche perché proprio in quei trenta minuti, la ressa è cresciuta ulteriormente, complice anche la mancanza di transenne per orientare la fila e nel frattempo da cielo sono cominciati a cadere goccioloni minacciosi.

Una signora ha pure avuto un piccolo mancamento, tanto da rendere necessario l'intervento di un'ambulanza anche se tutto si è risolto fra i sorrisi: «Cosa non si fa per il Pisa» ha detto appena ripresasi fra gli applausi. Dopo, quando sono arrivati tutti gli altri tagliandi, la distribuzione ha cominciato a fluire con un po' più di regolarità: in dieci minuti al massimo, per la maggior parte dei presenti, è stato possibile tornare a casa con il prezioso bottino. Alle 19.30 di sabato 3 maggio erano già tutti finiti.

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