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Studenti manganellati a Pisa, una mamma sul poliziotto: «Lo racconti a casa che eroe sei stato?»

Francesco Turchi

	A sinistra il fermo-immagine del poliziotto che sembra sorridere
A sinistra il fermo-immagine del poliziotto che sembra sorridere

Migliaia di condivisioni alla domanda posta da una mamma di 49 anni: quando un pensiero diventa virale

27 febbraio 2024
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PISA. Un fermo-immagine preso da un video. Un celerino che mentre manganella sembra avere stampato sul volto un sorriso beffardo. E una frase, anzi una domanda, posta da una mamma, che - a giudicare dagli effetti - arriva al cuore di tanti.

A porla sui social è Bettina Ferretti, che si rivolge direttamente a quel poliziotto coinvolto nelle cariche di via San Frediano, dove ora venti agenti sono coinvolti nelle indagini: «Ma stasera quando arrivi a casa glielo racconti alla tua moglie/compagna/mamma e ai tuoi bambini che eroe sei stato stamattina?». Risultato: migliaia condivisioni su Facebook in pochi giorni. Insomma, il pensiero diventa virale.
 

Bettina ha 49 anni, vive a Balconevisi, nella campagna sanminiatese. Ed è un’artista. Pittrice, scrittrice, musicista. E mamma di un ragazzo di quattordici anni, «che va a questo tipo di manifestazioni. E questo mi fa piacere. In casa nostra ha sempre respirato politica e credo sia importante che sia interessato a certi argomenti».

Sotto a quei manganelli poteva ritrovarcisi anche lui. O comunque poteva essere coinvolto in una vicenda molto simile altrove, visto che va a scuola in un’altra città: «Io stessa ho partecipato a manifestazioni per i diritti delle donne, per esempio». Insomma, scendere in piazza è un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione, è sempre bene ricordarlo. «E sono rimasta allibita di fronte alle immagini che noi tutti abbiamo visto. Perché non lasciano spazio alle interpretazioni: ci possono essere situazioni in cui conviene riflettere, analizzare, capire. In questo caso si tratta soltanto di violenza gratuita nei confronti di ragazzi che manifestavano pacificamente. Quelle che abbiamo visto sono manganellate all’istruzione, agli interessi dei giovani».

Quel post ha fatto breccia nel cuore di migliaia di persone, che l’hanno virtualmente condiviso. Ma c’è anche chi l’ha preso a pretesto per offendere Bettina: «Sì. Da venerdì scorso ho ricevuto centinaia di richieste di amicizia e tantissime richieste di messaggi, che non ho sbloccato, tranne poche eccezioni. In uno di questi, in particolare, c’era una frase offensiva: «Come sempre certi "uomini" si commentano da soli - scrive Bettina pubblicando lo screenshot - . Tutti uguali, uno stampino diffuso. Il livello è questo, gli argomenti pure. Il consiglio è quello di non scadere a questo stesso livello, serve solo a riflettere». 


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