Addio a Pier Lorenzo Marchiafava, luminare pisano della neurofisiologia
Il mondo accademico piange la scomparsa del professor Marchiafava. Grazie alle sue ricerche nel settore la città era famosa nel mondo
PISA. È morto all’ospedale di Cisanello dopo una breve malattia, all’età di 88 anni, il professore Pier Lorenzo Marchiafava, già ordinario di Fisiologia Umana prima e poi di Biofisica presso l’Ateneo della nostra città.
Membro di una importante famiglia romana, che annoverava tra gli altri Ettore Marchiafava, scienziato famoso e fisiatra pontificio, oltre che medico di Casa Savoia, e senatore a vita, dopo la laurea in medicina a Roma nel 1959, il professor Marchiafava si era subito trasferito a Pisa, attratto dalla fama del grande neurofisiologo Giuseppe Moruzzi e, aveva lavorato nell’Istituto di via San Zeno, a due passi da piazza Santa Caterina, inizialmente come assistente universitario e poi come ricercatore presso il laboratorio di Neurofisiologia del Cnr, diventando infine, nel 1989, professore ordinario presso l’Università di Pisa.
Noto a livello internazionale, Pier Lorenzo aveva trascorso periodi di studi all’estero e in particolare aveva lavorato presso il National Institute of Health di Bethesda negli Usa. Qui aveva sviluppato, nel laboratorio di Michelangelo Fuortes, una tecnica di studio della retina isolata che aveva poi introdotto nell’Istituto di Pisa. Grazie alle ricerche di Marchiafava e dei suoi colleghi e allievi, Pisa era diventata, insieme all’università di Cambridge e a quella di Harvard, uno dei centri internazionali della ricerca sulla neurofisiologia retinica.
Il professor Marchiava era uomo di grande cultura. Tra i suoi interessi, anche quello per la botanica che lo aveva portato alla pubblicazione di alcuni articoli su importanti riviste internazionali. Tra l’altro aveva introdotto in Italia, dal Nord America la coltivazione di alcune specie di sequoie, alcune delle quali ornano ora alcuni importanti orti botanici italiani.
Pier Lorenzo sarà ricordato a Pisa e nel mondo da molti colleghi e amici, oltre che per i suoi meriti scientifici, per la sua grande umanità e la sua personalità ironica e schiva, per la sua eleganza signorile e per sua lontananza dagli onori accademici.
A ricordare il professore è anche Marco Piccolino, anche lui docente universitario e per lunghi anni collega presso il laboratorio di Neurofisiologia del Cnr ed autore di importanti studi a livello internazionali. «Pier Lorenzo era un collega eccezionale, una persona molto gentile, signorile e spartana allo stesso tempo – afferma il professor Piccolino – A lui, nel tempo libero, piaceva molto dedicarsi alla botanica, passione che coltivava insieme alla moglie. Pur vivendo a Pisa aveva mantenuto stretti contatti con la capitale dove era cresciuto e proprio ad un giardino sull’Appia Antica aveva regalato numerose piante per impreziosire lo spazio verde».
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