Un tuffo nella gloria e nel passato. Ecco il libro sul bomber Piovanelli
Il giornalista Demi ripercorre le imprese dell’uomo che ha acceso la città
PISA. Molti tifosi nerazzurri dai capelli bianchi vorrebbero comprarsi una Delorean, la macchina del tempo di “Ritorno al futuro”, per tornare al 21 giugno 1987.
Al giorno in cui il Pisa allenato da Gigi Simoni vinse la gara decisiva di Cremona e tornò, dopo un solo anno di purgatorio, in Serie A. Immagine simbolo di quel caldo pomeriggio è il colpo di testa in tuffo di Lamberto Piovanelli che mette il timbro su una delle pagine più belle dell'era-Anconetani. Partendo proprio da questa istantanea all’ex giornalista del Tirreno Fabio Demi ha scritto, assieme allo stesso Piovanelli, il libro “Una vita all'attacco" (Elledibook edizioni e Pacini editore) che è stato presentato al Giardino Scotto all'interno della rassegna Pisa Scotto Festival. Un volume dedicato alla carriera e alla vita del "Piova", con un occhio particolare ai suoi cinque anni in nerazzurro.
Un legame indissolubile, malgrado le tante maglie vestite, tanto che Piovanelli ancora oggi vive e lavora in città. Durante la presentazione, moderata da Francesca Petrucci davanti a una folta platea, lo stesso Fabio Demi ha raccontato qualche aneddoto sulla nascita di questo libro, a cominciare dalle giornate passate ad ascoltare i racconti del bomber nato a Firenze e che è arrivato alla convocazione in Nazionale proprio grazie agli exploit in maglia nerazzurra. Un percorso difficile e tortuoso che parte dagli inizi al CastelFiorentino, dove incontra l'amico di una vita Luciano Spalletti, fino al passaggio all'Atalanta di Nedo Sonetti. Un salto enorme dall'Interregionale alla Serie A. Nell'ottobre 1986 il passaggio al Pisa e l'incontro con Romeo Anconetani (in platea c'erano il figlio Adolfo e il nipote Matteo, nato da un'incomprensione). «Avevo sbagliato ristorante – sorride Piovanelli – Romeo mi disse subito: “io e lei partiamo male”. In realtà il presidente mi voleva bene e mi ha sempre difeso anche nei momenti più difficili».
La prima stagione si chiude con la splendida giornata di Cremona, ricordata sul palco assieme al giornalista Aldo Orsini che accompagnò con la sua voce quel grande gesto sportivo. Arrivano anche i momenti duri e i 4 in pagella dei giornalisti. Le scritte sotto casa e il trasferimento a Tirrenia per cercare un po' di tranquillità. Ma proprio nel momento più difficile, quando sembrava sul punto di essere ceduto, che Piovanelli trova risorse incredibili e gioca una splendida stagione in B formando una grande coppia con Beppe Incocciati. «Non dimenticherò mai il suo gol al volo nella vittoria per 4-1 a Brescia – racconta Fabio Demi – se lo prova la stagione precedente in A probabilmente lo tirava in curva e invece segnò una delle sue reti più belle». Se il 21 giugno 1987 è il momento più bello, il 30 dicembre 1990, all'Olimpico di Roma, è sicuramente quello più brutto: Piovanelli in quel momento è il capocannoniere della Serie A ma un'entrata in ritardo del laziale Domini mette un freno importante alla sua carriera e alla stagione del Pisa. Passerà alla Juventus, dove conosce l'avvocato Gianni Agnelli, ma non giocherà mai una gara ufficiale in bianconero. Piovanelli gioca fino al 1995 e smette a soli 31 anni. «Tornassi indietro non chiuderei così presto». A fine serata arrivano i video saluti degli amici di sempre come Spalletti e Incocciati ma anche quelli di Paolo Conticini, di Adriano Bacconi, Cristiano Militello e dell'imitatore Gianfranco Butinar.
Piovanelli infine ha parlato brevemente del Pisa di oggi: «La scelta di affidare la squadra a un tecnico esperto come Maran è da società ambiziosa. Lucca? Abbiamo vissuto esperienze simili. Ha tutte le carte in regola per rilanciarsi e fare bene a Pisa».
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