Il Tirreno

Pisa

servizi: battaglia sui criteri del comune  

«L’anzianità di residenza è incostituzionale»

D.R.
«L’anzianità di residenza è incostituzionale»

14 dicembre 2019
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pisa. «Legare l’accesso ai servizi e alle misure sociali all’anzianità di residenza contrasta con le norme in materia di tutela antidiscriminatoria». È questo, in estrema sintesi, il parere legale di Altro diritto onlus, il centro di consulenza extragiudiziale collegato all’Università di Firenze, chiesto dalla coalizione Diritti in comune sul Documento unico di programmazione adottato dalla giunta e collegato al bilancio in discussione la prossima settimana. Secondo i legali della onlus, i criteri premianti in base all’anzianità di residenza in materia di accesso ai servizi sociali (asili nido, alloggi popolari, bonus famiglie e fondo per famiglie in disagio economico) contenuti nel documento contrastano con la Costituzione, con il diritto dell’Unione Europea e con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. «In particolare - sottolinea la forza di opposizione - il parere evidenzia che introdurre la durata di residenza nel Comune come requisito premiante costituisce una discriminazione indiretta: non si esclude direttamente una categoria di persone, ma la si svantaggia indirettamente introducendo un criterio arbitrario o un indebito ostacolo all’accesso. La Corte Costituzionale ha inoltre più volte affermato che le prestazioni sociali destinate al sostentamento della persona, o comunque volte a garantire dei bisogni fondamentali, non possono subire limitazioni di alcun genere, né in base alla nazionalità, né in base al titolo di soggiorno e nemmeno pretendendo requisiti sproporzionati di lungo residenza nel territorio». Il parere ha spinto la coalizione a chiedere al prefetto di impedire al consiglio comunale di votare la delibera, «per evitare che le linee strategiche del Comune siano ispirate a posizioni incostituzionali. Quello della giunta Conti è un provvedimento ispirato dalla propaganda contro gli stranieri - accusa Diritti in comune -, che finisce con colpire indiscriminatamente tutti i cittadini, italiani e stranieri, a basso-medio reddito. È una misura che rischia inoltre di allontanare le giovani coppie con figli da Pisa, spingendole verso Comuni limitrofi che non hanno questi requisiti discriminatori». —D.R.

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