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Volete vendere in Cina? Da oggi si prenota lo spazio a Chongqing

Un momento dell'incontro all'Unione Industriale pisana
Un momento dell'incontro all'Unione Industriale pisana

L’imprenditore pisano Poggianti fa conoscere le opportunità che una società di Serravalle mette a disposizione degli imprenditori disposti ad affacciarsi sul più grande mercato del mondo

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PISA. Volete andare in Cina a vendere i vostri prodotti avendo l’esclusiva su un territorio di 300 milioni di abitanti? È questo il senso dell’incontro/seminario che si è svolto il 3 novembre nella sede dell’Unione Industriale di Pisa, dove Italian Planet, ha presentato il suo progetto. Il brand ha firmato un accordo con il Cfta di Chongqing, una sorta di immenso centro commerciale in una delle città più grandi del mondo (34 milioni di abitanti), per gestire in esclusiva tutta l’area dell’edificio dedicata al “made in Italy”. La nuova attività con le insegne di Italian Planet sarà inaugurata il 18 febbraio 2015 e i tre soci – Rinaldo Burgassi, Patrizio Innocenti e Lei Zhang (per gli amici «Angelo») – organizzano viaggi esplorativi per mostrare agli imprenditori interessati che tutto ciò che raccontano è vero. La prossima missione partirà il 26 novembre, ma a una delle precedenti ha partecipato Leonardo Poggianti di Peccioli, titolare dell’omonima camiceria attiva dal 1958: quest’ultimo è rimasto così impressionato che non solo ha deciso di aderire al progetto, ma ha avuto l’idea dell’incontro con l’Unione Industriale. L’amministratore delegato Burgassi nella relazione ha spiegato che Chongqing è una delle municipalità della Cina (enti amministrativi con potere decisionale) e che questa sta cercando di fare da traino a tutta la zona centro-meridionale della Cina: il bacino di abitanti è di 300 milioni di persone e le autorità cinesi dichiarano che almeno il 18-20% di questi è classe media, potenziale cliente del Cfta: «Non cerchiamo grossi marchi come Gucci e Ferragamo, che organizzano in proprio lo sbarco in Asia; ma ci rivolgiamo a piccole e medie imprese, che hanno una filiera italiana garantita e di qualità. Un brand conosciuto, ma non internazionale».

A fronte di una quota una tantum, 3.880 euro, Italian Planet (fondata a Serravalle Pistoiese) organizza un angolo espositivo da 30 a 500 metri quadri al Cfta e fornisce logistica, spedizione, magazzinaggio e commesse cinesi coadiuvate da uno store manager italiano. Sempre Burgassi: «L’allestimento è in conto vendita e si riordina sul venduto all’ingrosso, al dettaglio e online; il pagamento è garantito da noi». Il fee d’ingresso doveva essere 4mila euro, ma Lei Zhang ha premuto per far comparire due volte la cifra “8”, che è il numero portafortuna in Cina.

Sul sito www.italianplanet.it ci sono tutti i dettagli, ma Burgassi crede nei «viaggi esplorativi: valutate di persona e senza impegno. Dal vivo si percepisce la vitalità di quell’area; non si può spiegare a parole, sarebbe come raccontare un tramonto. Ci accoglieranno e supporteranno il console italiano Sergio Maffettone e la Camera di Commercio italiana in Cina».

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