Sentinelle in piedi contro il ddl omofobia a Pisa: manifestazioni e contromanifestazioni

Sentinelle in piedi contro il ddl omofobia a Pisa: manifestazioni e contromanifestazioni

Il vero scontro non è stato in piazza, dove non si è andati oltre qualche offesa e provocazione, ma sulle arene digitali dove gli animi si sono surriscaldati

06 ottobre 2014
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di Cesare Bonifazi Martinozzi

La manifestazione delle Sentinelle in piedi contro il ddl Scalfarotto sull'omofobia e transfobia in piazza dei Cavalieri a Pisa ha suscitato molto clamore. Quando abbiamo postato la notizia sulla nostra pagina Facebook, l'utenza è esplosa con centinaia di commenti pro e contro le sentinelle in piedi.

Quello che è successo è facilmente sintetizzabile. Un gruppo di liberi cittadini è sceso in piazza per rivendicare l'inossidabilità "biblica" della famiglia naturale piazzandosi silenziosamente in fila in mezzo alla piazza con i libri in mano, un altro gruppo di liberi cittadini ha espresso il proprio disappunto contro-manifestando per l'idea che la famiglia è quella dove c'è amore. Da una parte, quindi, le Sentinelle, in fila, silenziose, a leggere i loro libri; dall'altra i contromanifestanti, in massa, urlanti, colorati e agguerriti.

I COMMENTI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

 

LE RAGIONI DELLE SENTINELLE
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Sui fatti di Pisa, Massimo Ciacchini da Livorno, ex consigliere comunale di Forza Italia, ci ha scritto queste parole: "Mio figlio Lorenzo è andato alla manifestazione contro la legge in discussione sull'omofobia e mi ha detto della vergogna che è successa: infiltrazioni dentro la manifestazione e la polizia non era in numero tale da garantire la sicurezza dei nostri manifestanti, ingiuriati, derisi e minacciati anche fisicamente, perfino una donna incinta. Al punto che le Sentinelle hanno deciso di rinunciare a manifestare. La Pisa universitaria, culla del sapere e della scienza, della ricerca si è macchiata di questa vera e propria vergogna che, solo per il senso cristiano di responsabilità, non è degenerato nello scontro violento con questi vigliacchi di contromanifestanti mentre la polizia era a presidiare la partita di calcio. Bella dimostrazione di tolleranza, di civiltà, di prevenzione dei facinorosi e prepotenti".

Assuntina Morresi, su stranocristiano.it, fa questo resoconto: "appena giunti in piazza abbiamo notato una massiccia presenza di contro-manifestanti e al momento del discorso iniziale delle Sentinelle siamo stati letteralmente aggrediti da una crescente folla di attivisti LGBT. Urla nelle orecchie, bestemmie, insulti, cartelli con volgari slogan, derisione, applausi polemici, canzoni blasfeme e volgari, accerchiamenti e anche qualche spinta, sfiorato più di una volta lo scontro. Dopo il primo momento faccia a faccia gli attivisti sono entrati nelle nostre file disturbando pesantemente e prendendosi gioco di chi manifestava leggendo testi di Amato, Adinolfi ed altri autori. Siamo stati fotografati uno ad uno probabilmente per schedarci - e questa non è una battuta - poi la protesta è salita nei toni e, dopo averci impedito di proseguire, ci hanno accerchiato e cacciato dalla piazza, quasi scortandoci in fila indiana.. sembrava di ricordare foto di analoghe situazioni di circa 70 anni fa. Fra i nostri manifestanti c’erano donne e bambini che sono stati accerchiati e insultati. Davanti ai bambini alcuni attivisti LGBT hanno voluto provocare baciandosi. Fra le vittime degli spintoni anche una ragazza incinta di Viareggio.Vergognoso il mancato intervento delle forze dell’ordine. Nessuno si è mosso per mettere in sicurezza l’area occupata da chi aveva per tempo avvisato di questa manifestazione pacifica. Nessuno ha difeso i nostri figli. Addirittura la Digos ci ha chiesto di terminare anzi tempo la veglia per motivi di ordine pubblico

Eravamo là e se di scontro si vuol parlare, quindi, sicuramente c'è stato quello verbale. La semplice contestazione è degenerata quando è arivato un gruppo di goliardi che ha cominciato a dare il suo contributo con sfottò e canti tipici del gergo del gruppo. Parole come "fica", "ano", "chiappe" e "culo" sono diventate protagoniste della contromanifestazione. Poco edificante. Ma di violenza fisica neanche l'ombra.
Un errore delle contro-sentinelle le bandiere con la falce e martello, dal momento che la battaglia contro l'odio che nasce dalla differenza di orientamento sessuale non dovrebbe avere bandiera. Solo una coppia di giovani ha fatto contestazione paritaria, condivisibile o meno, alle rigide sentinelle: i due ragazzi si sono piazzati in mezzo alle file di lettori e, con uno sforzo muscolare non indifferente, si sono baciati per più di un'ora. Una tacita resistenza contro una tacita lotta.

Gli altri anti-sentinelle si sono infiltrati, hanno contestato e urlato, sfoggiato striscioni e cantato cori che hanno costretto i loro avversari alla ritirata con qualche conseguenza: i genitori hanno portato i bambini piccoli a manifestare contro il decreto anti-omofobia e hanno lamentato che che gli animi si siano accesi a tal punto da far scoppiare i più piccoli in lacrime. Le forze dell'ordine non sono intervenute perché non ci sono mai stati episodi di aggressione fisica o di "terrorismo".

Video della sentinella Lorenzo Ciacchini

"Quella non è libertà di espressione, è omofobia", le tesi degli anti-sentinelle

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Un comunicato, firmato da alcune associazioni come Arcilesbica Pisa, Confcobas Pisa, Exploit, Giovani Comunisti Pisa, PinkRiot Pisa, Progetto Rebeldia, Queersquilie!, Sinistra Per…, Teatro Rossi Aperto spiega le ragioni della controprotesta: "dietro alla rivendicazione metaforica di una libertà di espressione che nessun* nega alle “Sentinelle”, si cela un atteggiamento omofobo e discriminatorio gravemente lesivo della libertà di espressione. Affermando l’insostituibilità del matrimonio tra uomo e donna, le Sentinelle delegittimano la possibilità di riconoscimento delle unioni omosessuali e la rivendicazione del diritto di adozione portata avanti dalla comunità LGBTQI. Queste persone si fanno portatrici di messaggi omofobi e conservatori che vorrebbero negare i diritti a chi non è come loro [...] propagandando una visione tradizionale del matrimonio eterosessuale come unica forma riconosciuta del rapporto amoroso. Il disegno di legge cosiddetto “Scalfarotto” vorrebbe introdurre l'omofobia e la transfobia quali nuove fattispecie di reato. La posizione delle Sentinelle è quella di affermare che tale legge lederebbe la loro libertà di opinione e la possibilità di esprimersi contro le unioni omosessuali. Tuttavia, il testo del disegno mette bene in evidenza che ciò che si punisce sono condotte discriminatorie, le quali vanno decisamente al di là della semplice opinione personale. Omofobia e transfobia non sono opinioni, nessuna forma di discriminazione lo è".

Enrico Gullo, studente fuori sede di Palermo scrive su Facebook: “Sono ateo, terrone, comunista e frocio. Appartengo a diverse categorie discriminate, ma ogni discriminazione contiene in sé il germe della resistenza: sono ateo per poter ragionare fuor di metafisica, terrone per evidenziare il divario tra nord e sud, comunista per rivendicare la redistribuzione della ricchezza, frocio per mettere in luce forme di affettività altra rispetto alla coppia matrimoniale monogamica ed eterosessuale. Sono sceso in piazza per dire, con tutte e tutti, che la libertà di espressione non è libertà di discriminazione, che esistono e r-esistono differenze fuori norma, e che anch'esse hanno diritto a condurre una buona vita. Chi ci impedisce di vivere una buona vita non può accusarci di limitare la sua libertà a esprimersi: siamo noi, femmine, maschi, trans, lelle, checche, etero, poligam*, fuori norma ad essere limitati nelle nostre vite. Libere e liberi di scegliere e di amare”.

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