Pisa

Richieste di indennizzo, ecco come fare

di Antonio Scuglia
Richieste di indennizzo, ecco come fare

Molti cittadini hanno una polizza assicurativa che copre anche i rischi dei danni da maltempo, ma non lo sanno

15 novembre 2012
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PISA. Migliaia di pisani che in questi giorni hanno subìto danni in casa, in cantina o in garage, dopo aver finito di asciugare i locali e talvolta spalare via il fango e buttare via abiti, libri o mobili resi inservibili dall’umidità, si pongono ora il giusto quesito se abbiano diritto a un indennizzo e come fare per richiederlo.

Ottenere un risarcimento per danni causati ad immobili da calamità naturali, spesso, è più difficile di quanto si possa pensare. Questo perché l'iter burocratico di verifica richiede parecchi mesi.

È bene, comunque, sapere che si può inoltrare una richiesta di rimborso. Esiste infatti un fondo (alimentato ovviamente con le nostre tasse) che provvede, o dovrebbe provvedere, a queste situazioni di danno e di disagio.

Si tratta di un fondo nazionale, ma il tutto parte a livello locale: vediamo come funziona. Magari senza farci soverchie illusioni, perché l’effettivo rimborso dipende da una serie di variabili burocratiche e amministrative impossibili da controllare per il singolo cittadino. Ma di certo, se i soldi non li chiedete, non verranno a cercarvi per darveli.

Spiega Pino Staffa, presidente del’associazione BabyConsumrs (via Gereschi 32, tel. 347 344.62.56): «Se, malauguratamente, la vostra abitazione (o attività commerciale) ha subìto danni a causa di una calamità naturale (alluvioni, mareggiate, trombe d'aria) potete richiedere un risarcimento. A tal fine, prendete una macchina fotografica digitale. Impostatela in modo che imprima sulla foto l'ora e la data di ogni scatto. Fate una serie di foto all'immobile in questione, evidenziando i danni causati. Poi scrivete una raccomandata con avviso di ritorno all’Ufficio Tecnico del Comune» con oggetto: “Richiesta di risarcimento per danni causati da calamità naturale”. Nel corpo della lettera, presentatevi fornendo tutte le vostre generalità e fornite i dati relativi all'evento calamitoso e la descrizione della tipologia di immobile che li ha subìti; fate un elenco completo delle foto che allegate alla richiesta.

Dopo di che, seguite con attenzione gli avvisi pubblici e le cronache locali, per informarvi sulle iniziative che possono essere intraprese insieme a comitati spontanei, patronati e associazioni di consumatori.

Ma soprattutto, fate attenzione alle polizze assicurative private: molti consumatori dimenticano di avere in corso di validità delle polizze “ramo danni”.

«Invito i danneggiati - dice Staffa - a cercare nella polizza la copertura del rischio denominato “eventi atmosferici”. In caso di distruzione della polizza, rivolgetevi alla vostra agenzia per chiedere un duplicato e leggerne attentamente il contenuto. È bene sapere che alcune Compagnie furbette fingono di coprire questo rischio escludendo però dal novero degli eventi atmosferici proprio il caso alluvione e/o allagamento. Nel dubbio, domandate sempre e comunque per iscritto l'indennizzo assicurativo. L’eventuale rigetto dovrà essere motivato e permetterà di reclamare nei modi previsti dalla legge, anche per la denuncia di eventuale vessatorietà di clausole contrattuali».

La cosa curiosa è che moltissimi cittadini hanno una polizza che copre anche questo tipo di danni ma semplicemente non lo sanno. Perché magari non è a sé stante, ma è una copertura “collaterale” di polizze legate ad esempio all’Rc Auto o alla carta di credito. Quindi è bene controllare i contratti che avete in casa anche se apparentemente non c’entrano niente - almeno nel “titolo” con i danni da nubifragio. Fatelo celermente, perché ogni contratto di assicurazione prevede un tempo massimo entro cui va fatta la denuncia, a pena di decadenza dai propri diritti: passato quel giorno, qualunque sia la situazione di fatto, non riceverete alcuni rimborso.

Dopo i disastri provocati dagli alluvioni, è possibile presentare richiesta allo Stato di risarcimento per i danni subiti, anche alla propria automobile. Spetta alla Protezione Civile fare una prima stima, e sarà poi lo Stato a liquidare una somma, comunque parziale, nel caso sia stato dichiarato lo stato di calamità.

Ecco i suggerimenti utili per snellire i tempi dei rimborsi.

Conservate le prove di quanto occorso ai propri beni, a partire dai veicoli danneggiati e distrutti, oltre alle fotografie che ne attestino le condizioni; richiedete il verbale dell’eventuale intervento dei Vigili del Fuoco; documentate ogni intervento (in caso di danni a beni immobili) con i relativi preventivi e fatture di spesa; verificate se nelle vostre polizze assicurative è incluso il danno catastrofale, nel caso dell'RC Auto contro eventi naturali o atmosferici; verificate con attenzione i tempi massimi per la denuncia.

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