Salivoli, qui il mare è vietato: da 15 giorni non si fanno tuffi. Cosa sta succedendo? Le prime risposte sulle cause
Attese le analisi Arpat per superare lo stop scattato il 21 agosto
PIOMBINO. Da quindici giorni il golfo di Salivoli porta il peso del divieto di balneazione preventivo disposto il 21 agosto. Che fosse necessario lo dimostra l’esito delle analisi effettuate da Arpat. Il livello di enterococchi intestinali sul campione di acqua prelevato il 28 agosto si attesta ancora a più del doppio della soglia limite. Il 3 settembre è stato ripetuto il prelievo e in molti tengono le dita incrociate.
«In questa situazione c’è qualcosa che non torna». Così Paolo Caramante, titolare dei Bagnetti Salivoli che il golfo lo conosce come le sue tasche. «In questi giorni non ci sono più state piogge e da Asa ci confermano che non c’è stato alcun sversamento – dice –. Il primo indiziato di quello che sta accadendo è il mancato ricircolo dell’acqua all’interno del golfo». Nell’autunno del 2018 è stata fatta la rifioritura del pennello alla foce del rio Salivoli e da allora lo storico delle analisi fa registrare un progressivo peggioramento della qualità delle acque di balneazione. Ne è convinto anche Paolo Marconi, presidente del comitato Salviamo Salivoli che conta oltre 200 aderenti. Realtà nata nei mesi scorsi per trasformare il malessere in una voce propositiva.
«Nel golfo i divieti sono in vigore dal 21 agosto, mentre negli altri tratti di costa sono stati tolti nel giro di tre giorni». È il dato da cui parte Marconi. «Non è normale che in acqua rimanga così a lungo traccia degli scarichi – sostiene –. Il problema sono le correnti che sono state modificate con la realizzazione del pennello per evitare l’insabbiamento della foce del porto di Salivoli».
L’esito delle analisi sul campione di acqua prelevato a cinque giorni dal nubifragio, il 25 agosto, ha fatto registrare enterococchi intestinali per 556 Mpn/100 ml, rispetto al valore limite di 200. Si attesta invece a 158 Mpn/100ml, ben al di sotto della soglia limite di 500, il valore della concentrazione di Escherichia coli. È la fotografia che qualcosa non funziona in quel tratto di mare, considerato che il prelievo routinario del 18 agosto aveva fatto registrare una qualità dell’acqua idonea alla balneazione con un valore di 20 Mpn/100 ml. E che nel campione di acqua del 27 agosto gli enterococchi intestinali si sono attestati a 323 Mpn/100 ml per poi risalire nel campione del giorno successivo a 464 Mpn/100 ml.
L’obiettivo del Comitato «è quello di far capire la situazione all’amministrazione comunale – sostiene Marconi –, perché quanto sta accadendo non è normale. Deve essere trovata una soluzione. Non spetta a noi dire quale intervento fare, ma di certo così non va bene. Tra l’altro, si tratta dell’unica spiaggia urbana, si può raggiungere anche a piedi, che nel tempo si è fatta apprezzare ed è molto frequentata, meta di famiglie, anziani e turisti».
Non si nasconde l’assessora all’Ambiente di Piombino Rossana Bacci. «La questione è complessa e non può essere ridotta a una sola causa», precisa. Nel caso del golfo di Salivoli proseguono i controlli e la mappatura della rete fognaria sia degli scarichi privati che di tutta la rete pubblica, per individuare malfunzionamenti e rotture. «I fattori di inquinamento del Rio sono plurimi, di certo un po’ incidono gli scarichi abusivi privati e ancor di più la fognatura pubblica su cui siamo intervenuti – spiega Bacci –. Il lavoro sta proseguendo».
È in agenda un incontro con il Comitato Salviamo Salivoli. «Dovremo parlare anche del tema del ricircolo dell’acqua nel golfo – conclude Bacci –. Con il settore Urbanistica abbiamo verificato la conformità progettuale del pennello alla foce del rio. Adesso serve un vaglio tecnico per capire quello che si può fare e come andrebbe a incidere. Si tratta di un problema complesso».