Regionali in Toscana, Tomasi a Livorno trova il sostegno dell’ex assessore di centrosinistra
Il candidato del centrodestra si è mosso per le strade della Venezia, il quartiere della movida. Simone Lenzi smentisce una candidatura ma ammette: «Il campo largo non mi piace»
Nella sua prima uscita pubblica a Livorno da candidato ufficiale alle elezioni regionali per il centrodestra, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi trova ad accoglierlo Simone Lenzi, (ex) peso massimo della sinistra livornese, fino a un anno fa assessore alla cultura della giunta guidata da Luca Salvetti, sindaco senza tessera ma con una coalizione sostenuta a maggioranza Pd. È lo stesso Lenzi a togliere i dubbi su una sua eventuale candidatura a sostegno di Tomasi, senza però cancellare la sorpresa per l’improvvisa simpatia nei confronti del candidato in quota Fratelli d’Italia. «Sostengo Alessandro da esterno, senza avere ruoli e candidature. È una persona che stimo – spiega l’ex assessore –. Alessandro è un amministratore che ha governato bene un comune toscano e quando parla si fa portavoce di istanze regionali. Questo è il motivo per cui la sua mi sembra una candidatura che rifletta i bisogni della Toscana, assai più di altre candidature».
Ma altri ruoli per Lenzi, al di là di quello di consigliere regionale, in una futura giunta a guida Tomasi, non possono dirsi esclusi. Frontman dei Virginiana Miller, scrittore che ha raccontato la città labronica in lungo e in largo - celebre il suo libro “Sul Lungomai di Livorno” -, oltre che cosceneggiatore dei film del regista di Paolo Virzì, Lenzi ha accolto Tomasi nella Venezia, quartiere storico di Livorno dove da anni a cadenza regolare emergono polemiche sulla gestione della movida. Strette di mano e sorrisi tra i due a testimoniare il passaggio da sinistra a destra di quello che solo fino all’anno scorso non era solo un semplice assessore.
Lenzi, infatti, era considerato uno degli intellettuali di spicco della sinistra moderata livornese. Ma dall’ottobre scorso a questa parte, era sparito dal dibattito pubblico cittadino. Oltre che dalla giunta a trazione Pd. Risale infatti a undici mesi fa la richiesta di dimissioni da parte del sindaco Salvetti al suo assessore per dei suoi tweet contro la comunità Lgbtqia+. Preceduti da dei post contro il Fatto Quotidiano. «La candidatura di Alessandro nasce effettivamente dal territorio. Questo è un elemento fondamentale – continua Lenzi –. Altre candidature con il territorio non hanno niente a che fare. Giani ha dimostrato di subire un diktat da Roma».
È il campo largo, anzi extra-large, che Lenzi prende di mira. Per l’ex assessore, «Giani, facendo il patto per le regionali con la Taverna (Paola, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ndr) si è rimangiato i cinque anni di governo che ha fatto». Il cantante, poi, rivendica quella che è stata la sua storia politica fino a questo momento. Ma anche il nuovo cambio di passo nella sua vita pubblica. «Io sono uno che ha sempre votato per il centrosinistra, ma questa roba (l’alleanza tra Pd e M5s, ndr) non la voterò mai – chiosa –. Non ha senso che tu porti avanti un governo che rinnega quello che hai fatto cinque anni prima». Per Lenzi il campo largo rinnega il primo governo Giani, «passando sopra la testa degli elettori. Questa è una roba irrispettosa nei confronti degli elettori – ancora l’ex uomo di sinistra –. I 5 Stelle vagheggiano la decrescita, Tomasi vuole il lavoro, lo sviluppo economico». Ma Lenzi non è l’unico proveniente dal mondo del centrosinistra a fare l’occhiolino alla squadra di Tomasi. Si candida addirittura nel collegio livornese in “È ora – Lista civica per Tomasi Presidente” Catia Mottola, per dieci anni assessora Pd al sociale e alla scuola al Comune di Castagneto Carducci, oggi consigliera d’opposizione. Da Monteverdi Marittima arriva poi, nel collegio livornese, la candidatura del consigliere comunale Carlo Quaglierini, che nel suo comune è stato presidente del consiglio comunale in quota Partito democratico. Soddisfatto della presenza di Lenzi al suo fianco, così come anche degli altri ex del centrosinistra, per Tomasi la sua lista civica «darà un apporto intellettuale importante – spiega –. C’è un mondo che può dare una mano alla Toscana. C’è un allargamento mentale molto importante. Sta nascendo un bel clima intorno a questo progetto, e la lista darà il suo valore aggiunto».
Poi, l’attacco al campo largo. Il sindaco prende ad esempio Livorno. «I Cinque Stelle a Livorno hanno avuto un sussulto di dignità (il riferimento è alle dimissioni dei consiglieri comunali Stella Sorgente e Francesco Belaise, in dissenso con il campo largo, ndr) – dice Tomasi–. Il Movimento 5 Stelle e il Pd la pensano in maniera differente su tanti temi». Poi, il candidato attacca il cavallo di battaglio dei pentastellati, il reddito di cittadinanza regionale. «Non ho trovato un imprenditore che mi abbia parlato del reddito di cittadinanza – dice –. Ci hanno chiesto tutti attenzione alla formazione, agli Its, alle università».