Italia
Piombino, trovata morta nel parco: i due passaggi chiave per risolvere il mistero
S’indaga sul decesso della 33enne, originaria di Prato, avvenuto in via Buozzi
PIOMBINO. Verranno eseguiti oggi, sabato 19 luglio, gli esami tossicologici e l’autopsia sulla donna, 33 anni, originaria di Prato, trovata cadavere nel parco pubblico di via Buozzi a Piombino. Nella stessa giornata è previsto il riconoscimento della salma che si trova all’obitorio di Piombino, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Due passaggi fondamentali per acquisire elementi utili a far luce sulle cause della morte. Il fascicolo di indagine è in mano al pubblico ministero Ezia Mancusi.
È mezzanotte del 16 luglio quando alcuni passati si imbattono nel corpo di una giovane donna a terra. Siamo in via Buozzi, all’altezza del giardino pubblico che mette in comunicazione la strada con la parallela via Vespucci. La donna, 33 anni, originaria di Prato, giace a terra all’ingresso del parco. Lì dove una mano anonima la mattina del giorno dopo ha deposto un fiore, in segno di rispetto e cordoglio.
Sul posto è intervenuta una volante del Commissariato di Piombino per i necessari accertamenti. Sul caso vige uno stretto riserbo. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato e si muovono ad ampio raggio. La zona, tra l’altro, è presidiata da telecamere del circuito di videosorveglianza del Comune di Piombino. E chissà che dalla visione dei filmati non possano emergere elementi per ricostruire gli ultimi istanti di vita della 33enne. Che cosa ci faceva in quel parco e a quell’ora? Il filo di domane a cui trovare una risposta è ancora tutto da dipanare. A quanto è dato sapere le registrazioni di quella sera sono già all’esame degli inquirenti. Inoltre, nelle stanze del Commissariato sono stati trasferiti tutti i materiali repertati sulla scena del ritrovamento della donna e che possono rappresentare elementi utili a dipanare il mistero.
Di sicuro sul corpo della donna non sono stati riscontrati segni evidenti che possa aver avuto una colluttazione o che sia stata vittima di una aggressione.