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Taglio dei traghetti per l’Elba, l’inverno fa paura ai pendolari: i disagi raccontati in una canzone – Video

di Sara Chiarei

	Emiliano Pasquinucci e Letizia Papi in un frame del video che accompagna la ballata
Emiliano Pasquinucci e Letizia Papi in un frame del video che accompagna la ballata

Il racconto di Emiliano Pasquinucci, uno dei docenti che insegnano sull’isola: «Amo il mio lavoro ma è sempre più dura»

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PORTOFERRAIO. Un disagio sempre più grande. Questo significa fare i pendolari all’isola d’Elba nel periodo invernale. Parola dei molti piombinesi (soprattutto lavoratori della scuola e della sanità) costretti a vivere una situazione in peggioramento giorno dopo giorno. Tra questi c’è anche Emiliano Pasquinucci, insegnante che da tre anni esercita alla scuola primaria Battisti di Portoferraio e che a sue spese ha già realizzato quanto l’anno scolastico inaugurato a settembre sarà particolarmente difficile a causa del drastico taglio di corse effettuato dopo l’estate. «Io amo il mio lavoro e mi trovo benissimo qui – dice Pasquinucci – ma quest’anno è veramente dura. Per noi pendolari inizia a essere molto complicato, stiamo già assistendo a una significativa riduzione di traghetti ma pare che a breve ne seguirà un’altra. Sono rimaste le corse base per andare e rientrare ma se, come spesso capita, vengono richiesti orari diversi causa riunioni, ricevimenti o collegio docenti, diventa un problema. Prima c’era la nave alle 18,30 – prosegue – che per noi pendolari era importantissima, ora è stata tolta e non ci resta che aspettare la corsa delle 20,30 arrivando a casa alle 22 perché questi mezzi non viaggiano mai alla velocità indicata, quindi dal momento della partenza va calcolato almeno un’ora e un quarto prima di attraccare».

Una situazione ancora più articolata per i molti lavoratori che arrivati a Piombino anziché raggiungere la propria casa devono mettersi in macchina in direzione Cecina o Livorno quando la mattina successiva alle 6,30 devono nuovamente essere sul porto di Piombino, anzi già a bordo del mezzo che li riporta all’Elba. «Il pendolare per l’Elba sa bene che occorrono due ore tra andata e ritorno e che non ci sono navi ogni 5 minuti – sottolinea Pasquinucci – ma fino allo scorso anno avevamo a disposizione orari vivibili. Alla fine partiamo la mattina alle 6 e 30 e torniamo non prima delle 22 per fare 5 ore di scuola e magari appena due di riunioni. Non è possibile».

È un inverno che fa paura quello che sta per iniziare, dato che si parla di nuovi tagli a un servizio che allo stato dei fatti non accontenta nessuno: pendolari, atleti e società sportive che dopo un decennio si vedono annullate le agevolazioni di cui hanno potuto beneficiare finora per recarsi sull’isola a disputare campionati e tornei e gli stessi elbani, alla fine sempre più isolati dal continente. «Generalmente dopo il mese di novembre assistiamo sempre ad una riduzione delle corse- chiosa Pasquinucci- per cui siamo tutti molto preoccupati».

Poiché Pasquinucci è anche un noto musicista, ha pensato di sdrammatizzare un po' la situazione che vive quotidianamente scrivendo una canzone insieme alla cantante e poetessa Letizia Papi “La ballata del pendolare del mare”. Si tratta di un divertente racconto vestito da ballata popolare che restituisce un resoconto fedele e disincantato di quanto i pendolari, lui in primis, devono affrontare tutti i giorni per recarsi a lavoro. Per ascoltare il brano è sufficiente andare su Youtube, per capire esattamente la situazione di cui si parla invece, è necessario fare il pendolare all’isola d’Elba. 

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