San Vincenzo, l’acqua dai rubinetti è torbida: l’ipotesi, le analisi e “l’acquedotto rurale”
Il gestore idrico Asa spiega cause e interventi per arginare il fenomeno: intanto crescono le segnalazioni dei cittadini
SAN VINCENZO. Il tam tam è periodico. Fotografie e video realizzati da chi abita a San Carlo per documentare un disagio diffuso. L’acqua che esce dai rubinetti delle loro case è tutt’altro che trasparente. Torbidità che sarebbe dovuta per lo più ai sali di ferro, presenti in forma di sedimenti nelle tubazioni che si snodano nell’ex villaggio minerario. Si mettono in fila gli episodi. I disagi quotidiani e i danni inevitabili agli elettrodomestici. La questione da tempo è sul tavolo. Se ne interessano l’amministrazione comunale di San Vincenzo e il gestore del servizio Asa. Sono stati fatti interventi sulla rete di distribuzione, ma i disagi restano.
Cosa dice il gestore idrico
«Le segnalazioni ricevute sul fenomeno di torbidità nella zona di San Carlo sono sempre state limitate, alcune all’anno, forse anche perché, probabilmente, i cittadini interessati si rivolgevano direttamente all’amministrazione comunale, la quale ci ha sempre avvisato in particolar modo nell’ultimo periodo». Così dal quartier generale di Asa. Che aggiungono: «Questa modalità ha comportato la mancata corretta misura del contesto e dell’individuazione della causa precisa di volta in volta, nonché una maggiore durata del fenomeno transitorio». E invitano a segnalare al numero verde 800139139 «per individuare le cause puntuali e intervenire sulle problematiche».
Acquedotto rurale
La rete idrica di San Carlo è classificata tra gli acquedotti rurali. Si caratterizza per una percorrenza di oltre 4 chilometri con poche utenze fino a raggiungere il centro abitato in collina dove le tubazioni terminali «non sono o non si possono anellare tra di loro per assenza di strade pubbliche». Soluzione che consentirebbe di «creare un continuo ricambio di acqua nelle condotte. Senza un continuo ricambio nei tratti terminali, nei periodi di calma, e quindi con basse velocità nelle tubazioni, i sali inerti naturalmente presenti nelle acque potabili, che ovviamente non sono distillate, anche perché non sarebbero potabili ma perfette per eliminare tale fenomeno, tendono a depositarsi». E a farli arrivare fino ai rubinetti sarebbe «il cambio repentino della velocità nelle tubazioni causato da sbalzi di tensione per interruzioni Enel, guasti alle pompe idriche o rotture della tubazione di alimentazione, ma anche per guasti agli impianti interni privati, che possono comportare che tali sedimenti ritornino transitoriamente in sospensione. In tal caso il pur basso valore di sedimenti in sospensione a causa della loro natura colloidale, in particolare per i sali di ferro, può comportare una momentanea se pur fastidiosa colorazione dell’acqua, che non altera però la potabilità della stessa se transitoria».
Interventi
Che cosa è stato fatto per limitare il fenomeno? Asa ha già effettuato e ha in programma interventi di spurgo, come in altri acquedotti rurali «i quali inizialmente possono provocare leggeri fenomeni di torbidità che tenderanno comunque a diminuire – proseguono dal quartier generale – . Nell’arco dei minimi tempi tecnici è prevista l’installazione di valvole di spurgo automatiche della rete. Inoltre, l’installazione di un torbidimetro in rete nei pressi delle vie maggiormente segnalate, per monitorare costantemente il valore della torbidità tramite il sistema di telecontrollo attivo 24 ore su 24, e di moderni inverter sulla pompa di alimentazione di San Carlo per limitare le variazioni di velocità dell’acqua nelle tubazioni anche durante guasti o perdite». L’azienda prevede anche l’incremento delle analisi dell’acqua nella frazione. «Nel caso che tali interventi non fossero risolutivi – conclude –, grazie all’oggettiva lettura della torbidità in rete e non solo per le segnalazioni, a volte soggettive e dovute anche a problemi negli impianti interni, con frequenti casi di controlli dei nostri tecnici, che non hanno poi rilevato torbidità al punto di consegna che non è il contatore ma il confine pubblico privato, ci attiveremo per la sostituzione delle tubazioni nelle strade maggiormente interessate e dove possibile per la realizzazione delle anellature mancanti».