La guida
Turismo all’Elba, è un luglio nero: «Calo medio del 2%». I due fattori che fanno scattare l’allarme
Ecco i dati di Hb Benchmark in possesso degli Albergatori. Se gli hotel e i camping hanno limitato i danni, la sensazione è che sia il settore degli affitti a pagare il prezzo più alto
PORTOFERRAIO. Doveva essere la stagione del riscatto, dopo un 2023 non esaltante, chiuso con un calo di presenze di circa il 3,5 per cento. Ma se all’inizio dell’estate i segnali sembravano incoraggianti, i dati di luglio raccontano una vera e propria batosta. Poca gente in giro, tempi medi di soggiorno accorciati e, soprattutto, capacità di spesa limitata. E se le strutture che garantiscono un servizio completo, soprattutto quelle che hanno tenuto a bada i prezzi, hanno limitato i danni, la sensazione è che sia in particolare il settore degli affitti e dei residence ad aver pagato il conto più alto.
Il sondaggio
Il Tirreno fa il punto sull’andamento della stagione con il presidente degli Albergatori Massimo De Ferrari che, proprio in queste ore, è entrato in possesso dei dati di Hb Benchmark riferiti al mese di luglio. Si tratta di un sondaggio compiuto su un campione di circa 50 aziende e, per questo, non completamente esaustivo. Ma comunque in grado di scattare una fotografia attendibile di come sta progredendo la stagione. «Poche luci e tante ombre. Abbiamo registrato una flessione di circa il 2% rispetto allo stesso mese del 2023, se consideriamo il dato medio del campione che comprende hotel, villaggi e campeggi – spiega il presidente degli Albergatori. All’inizio della stagione i dati erano incoraggianti, ma purtroppo il mese di luglio è stato molto negativo. In particolare abbiamo pagato l’andamento sotto tono dell’ultima settimana di luglio».
Soggiorni ridotti
La sensazione, tuttavia, è che la flessione sia ancora più sensibile nel settore delle case in affitto. Poca gente sulle spiagge e in giro nei paesi. Una sensazione diffusa tra gli operatori di un’estate complicata. «Ci sono alcuni dati che sono importanti – riflette Massimo De Ferrari – il primo di questi è quello relativo alla durata media del soggiorno che si è ulteriormente accorciata. Negli hotel siamo passati da una media di 7,6 giorni a 7,4, anche nei campeggi il trend è simile. La capacità di spesa è inferiore rispetto al passato e con i soggiorni di pochi giorni, la clientela preferisce scegliere strutture che garantiscono un servizio completo. E, ovviamente, chi non ha aumentato i prezzi è stato premiato. Si vuole spendere meno e, quindi, si taglia sulle spese extra. Per questo ritengo che il settore degli affitti sia ancor più in difficoltà».
Mancano gli stranieri
Un altro dato che il presidente degli Albergatori tende a sottolineare è la composizione del turismo elbano. «Il 70 per cento dei nostri ospiti arriva dall’Italia, mentre solo il 30 per cento viene dall’estero – racconta – troppo poco. Il dato preoccupa, visto che la situazione economica del nostro Paese la conosciamo. In altre realtà turistiche come Capri e le città d’arte il contributo di turisti stranieri è molto più consistente. È quel mercato che dovremo aggredire con attività di promozione mirate e migliorando il sistema dei trasporti, che dovrà essere in grado di rispondere alle necessità di turisti che optano per soggiorni più brevi». Il presidente degli Albergatori prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. Parla comunque di scostamenti non eccessivi rispetto alla stagione precedente e confida in un agosto positivo. «Il venduto per questo mese è superiore a quello dell’anno precedente – spiega – confidiamo in un recupero».