Dramma nella case popolari di Portoferraio: «Vivo con i miei tre bambini nella casa invasa dalla muffa»
Il racconto di Sara Gaeta, assegnataria di un alloggio: «Situazione insostenibile, l’acqua letteralmente gocciola dai muri»
PORTOFERRAIO. Una casa troppo piccola e anche molto umida. Nelle stanze alcuni battiscopa sono saltati, i mobili che sono stati rovinati dall’umidità, e sono presenti strati di muffa verde e nera sulle pareti delle stanze e in corrispondenza delle finestre.
È la situazione denunciata da Sara Gaeta che con la sua famiglia formata da lei, il compagno e tre figli, di cui uno di appena pochi mesi, è assegnataria di una casa popolare Casalp nel quartiere della Sghinghetta, alla periferia di Portoferraio.
«È una situazione insostenibile – lamenta Sara – perché la muffa, anche se ripulita, si ricrea puntualmente dopo pochi giorni, rendendo l’aria fredda e malsana, tanto che nemmeno i condizionatori riescono a contrastarla».
L’appartamento le è stato assegnato nell’estate del 2020. «Noi siamo in cinque in famiglia – racconta – due adulti e tre bambini. Quello che chiedo al comune di Portoferraio è poter avere una casa abitabile per la salute dei miei figli, perché il problema è che qui c’è tanta umidità, muri che letteralmente gocciolano acqua, molta muffa ed una perdita in cucina che hanno provato a sistemare, ma alla fine stata soltanto rattoppata e questo non è servito a risolvere la situazione».
L’elenco dei problemi dell’appartamento è lungo. Racconta Sara che nella cameretta dei bambini, per quanto sono bagnati i muri, la televisione che era stata appesa alla parete è venuta giù. Stessa situazione per l’apparecchio che si trova in sala.
«Nella camerina dormono i miei due bambini di 11 anni, di cui uno asmatico – spiega – e mia figlia è invalida. Inoltre dovrà subire delle operazioni. Sarà ingessata e dovrà stare in sedia a rotelle e la camerina è piccola e stretta. Non abbiamo modo di muoverci».
Una situazione di non facile soluzione quella di Sara e della sua famiglia. Racconta ancora che più volte ha fatto presente agli uffici preposti del Comune le condizioni critiche in cui versa l’appartamento che le è stato assegnato, comunque non idoneo per una famiglia numerosa e con quelle problematiche, ma la soluzione per ora non è immediata.
«Mi è stato detto di fare domanda di mobilità – afferma – facendo cambio di appartamento con qualche altro inquilino. Ma vista la situazione della casa mi sembra improbabile che qualcuno la accetti in queste condizioni. Quindi chiedo che il Comune, o Casalp che gestisce le case popolari possano intervenire su questa situazione di muffa, umidità o almeno di avere la possibilità di stare in un altro alloggio, adeguato ad ospitare cinque persone. Invito il sindaco e il vicesindaco a venire in questa casa e pensare se farebbero mai stare in queste condizioni i loro figli o nipoti».