Al circolo del Cotone il decimo congresso di Arci Piombino Elba
Il 1° ottobre si vota per il rinnovo delle cariche
PIOMBINO. Il comitato territoriale Arci Piombino Val di Cornia Elba ha convocato per il Primo di ottobre il suo 10° congresso, che si svolgerà allo storico Circolo Arci Cotone. Sarà l’occasione per il rinnovo delle cariche e per incontrare i circoli dell’intero territorio per confrontarsi sulle sfide di questi anni e cercare di rilanciare l’azione e le attività dopo lo stop imposto dalla pandemia.
Al congresso saranno invitate anche le istituzioni e i le associazioni che operano a Piombino, Elba e nell’intera Val di Cornia, per coinvolgere il maggior numero di partner e tentare di costruire una rete, in grado di far fronte ai gravi problemi del territorio e alle sfide che l’attualità impone.
La mattinata sarà quindi l’occasione per un confronto sui principali temi in programma e, dopo un pranzo sociale, il comitato e i circoli procederanno con il rinnovo delle cariche associative, a partire dalla Presidenza. Dal documento politico Arci nazionale: «I valori e la cultura che ci hanno consegnato la nostra storia associativa sono il movimento operaio, contadino, popolare, l’antifascismo e la Resistenza, i movimenti pacifisti, nonviolenti, femministi, ecologisti, studenteschi, antirazzisti, antimafia, i diritti civili e la Costituzione. Sono la nostra bussola e in un mondo di guerra, ci aiutano a ribadire ancora la parola pace. Dobbiamo tutelare e sostenere i nostri circoli e i nostri comitati, che sono presidi di socialità e democrazia nel territorio; e insieme osare il futuro, per essere sempre di più punto di riferimento di prossimità culturale, sociale, e politica. Dobbiamo ricostruire la catena democratica che si è spezzata, perché la democrazia deve tornare nel suo spazio naturale: in basso, fra la gente, nella partecipazione. È una lotta che speriamo sempre di più di condividere con gli stessi Enti locali, le istituzioni più vicine alle persone e alle comunità, che in questi anni sono stati sempre più svuotati di poteri e possibilità di agire, oltre che con le altre forme di associazionismo democratico. Con noi c’è il grande mondo del Terzo Settore, dei sindacati, dei movimenti sociali, dell’auto-organizzazione e del volontariato. C’è una comunità internazionale di donne e uomini della quale facciamo parte e che in contesti diversi anima il dibattito pubblico, rivendicando partecipazione, democrazia e protagonismo per le autonomie sociali - anche in paesi dove questo costa molto in termini di sicurezza personale. Il cambiamento necessario, della società e della nostra associazione non viene da solo. Il cambiamento si organizza. Vogliamo essere all’altezza delle sfide che abbiamo intorno. Non vogliamo subire la realtà, vogliamo cambiarla in meglio. Agendo e pensando. Con il pensiero che nutre l’azione, e l’azione che nutre il pensiero. Diversi, diverse, divers*. Uniti, unite, unit*. A 65 anni dalla nostra fondazione, ancora, insieme».
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