Rigassificatore, per sabato i comitati studiano una fiaccolata in piazza
I partecipanti armati di torce elettriche e cellulari passeranno per il centro
PIOMBINO. Sabato 30 alle 21 il ritrovo per tutti i cittadini che vorranno partecipare alla protesta sarà sul cavalcavia “Largo caduti sul lavoro”. Da lì il corteo si snoderà fino in piazza Bovio: un lungo (questa la speranza degli organizzatori) serpentone di persone munite di torce elettriche o dei propri smartphone che passerà attraverso il centro storico fino a raggiungere piazza Bovio.
Il programma dovrà passare ora al vaglio della questura di Livorno, a cui spetta dare l’ok definitivo. Ma per i quattro comitati civici che a Piombino stanno da tempo guidando la protesta contro il rigassificatore (Comitato salute pubblica di Piombino, Gazebo 8 giugno, La Piazza e Comitato liberi insieme per la salute) la decisione è stata presa: al termine dell’assemblea tenutasi ieri nel tardo pomeriggio al Centro Giovani in 23 hanno dato il proprio consenso a questa proposta, contro la scarna ventina che avrebbe voluto anticipare la manifestazione dalle 18 alle 20 per evitare di infastidire i ristoratori del centro cittadino.
Evento congiunto
Piombino non sarà sola. I comitati locali sono infatti riusciti a creare una rete nazionale «per gridare “no al rigassificatore” con una sola voce». E così sarà, almeno nella giornata di sabato: la protesta dilagherà infatti anche a Ravenna, Ostuni, Porto Vesme e Augusta. Tutte aree indicate nel piano per ovviare all’emergenza energetica nazionale dovute alla carenza del gas russo. Le manifestazioni non si svolgeranno in contemporanea ma tutte sono programmate per la giornata di sabato. Che si chiuderà, visto l’orario, proprio con Piombino.
Messaggio ai piombinesi
Nessun disagio per il porto dunque, come accaduto invece due settimane fa quando fu bloccato (nella mattinata) viale Unità d’Italia, unica strada di accesso e di uscita dalla città. Stavolta «la manifestazione deve essere un messaggio per la cittadinanza di Piombino. Deve parlare ai piombinesi – spiega Cristina Biagini (comitato Gazebo 8 giugno) – per questo è giusto passare per le vie del centro, far vedere agli abitanti di Piombino e a chi è qui in visita che ci siamo e che non smetteremo di lottare».
Così sabato – se la questura darà luce verde – il ritrovo sarà su Largo caduti sul lavoro. Dopodiché, armati di torce elettriche, il corteo si dirigerà verso Corso Italia, entrando in quello che è il cuore della città – dove sarà chiesto ai negozianti ancora aperti di abbassare le serrande – fino a piazza Cappelletti e anche oltre, lungo Corso Vittorio Emanuele. Passando accanto al municipio per raggiungere infine piazza Bovio dove la speranza è quella di convincere alcuni pescatori a sostare con le barche illuminate, per un effetto visivo d’impatto anche dal mare. Restano però non pochi dubbi sulla fattibilità del programma. Specialmente per l’ultimo tratto, tempestato di ristoranti e locali: al di là dei disagi per i titolari delle attività, se da Livorno dovesse arrivare un no al transito del corteo l’alternativa sarà quella di fermarsi al Rivellino.
Rallentare l’iter
I comitati intanto si muovono anche altri due fronti: quello politico e quello burocratico. «La partita vera – commenta Ugo Preziosi (comitato La Piazza) – ce la giocheremo da metà agosto al 25 settembre: sarà quello il momento per una grande protesta unita ad uno sciopero. E ai politici chiederemo precisi impegni scritti». Non solo. L’invito lanciato ieri alla città è quello di «intasare il sistema» con quante più osservazioni possibili al progetto Snam nei trenta giorni concessi ai cittadini dalla procedura di validazione (ne avranno invece 60 gli enti chiamati a deliberare.