Il Tirreno

la onlus “dialogo” 

Attività solidali nel carcere Il Covid non ferma l’associazione

30 dicembre 2021
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PORTO AZZURRO. Le normative anti Covid-19 non fermeranno il programma delle attività educative e di assistenza che i volontari dell’associazione elbana Dialogo hanno intenzione di portare avanti nei prossimi mesi all’interno della Casa di Reclusione di Porto Azzurro. È quanto emerso al termine dell’incontro tenutosi a forte San Giacomo, al quale hanno preso parte il direttore Francesco D'Anselmo, le educatrici Giuseppina Canu e Sara Aiosi, la vice comandante della Polizia Penitenziaria Giuseppina Ruggiero e la presidente dell’associazione Dialogo Licia Baldi. «È stato un incontro – ha commentato all’uscita Licia Baldi - caratterizzato da reciproco ascolto e autentico confronto, necessari perché la vicinanza e la condivisione da parte dell'istituzione penitenziaria sono elemento essenziale per la realizzazione di qualsiasi programma e progetto che il volontariato si prefigga di attuare».

Ecco, allora, il programma delle iniziative che si svolgeranno all’interno (ma anche fuori) della Cittadella carceraria. Si comincia con i colloqui personali con i detenuti. Per il momento, si dedicano due persone, in attesa dell'autorizzazione per un terzo volontario. Sul versante formativo l'associazione cerca di offrire occasioni culturali attraverso la scuola, il teatro e la biblioteca. Continua l'attività di supporto scolastico agli stranieri (alfabetizzazione) e quello agli universitari (progetto UniversAzzurro). L’organizzazione e la fruizione della biblioteca, per la quale si auspica una più adeguata collocazione. Un contributo alla comunicazione e socializzazione viene dal progetto teatro. Il progetto si inserisce nel più ampio progetto regionale e nazionale di teatro in carcere. Un altro progetto è "Il verde tra le mura", con attività teorico-pratiche di orticultura e giardinaggio. Nel 2022 prenderanno il via due nuovi progetti: "Scacchi al Forte" e il corso di Inglese. Continua l'attività di reperimento e distribuzione del vestiario e dei prodotti per l'igiene personale, in modo da venire incontro a chi si trova il situazione di bisogno. Vale la pena ricordare che la metà della popolazione detenuta è di origine straniera. Inoltre, Dialogo cercherà di sostenere le persone che si dedicano all'artigianato, con l'obiettivo di poter organizzare una mostra, come avvenuto più volte in passato. Per quanto riguarda le attività esterne, nella casa di via Bechi a Portoferraio i volontari continueranno a occuparsi di accoglienza e ospitalità sia per i familiari, che accedono ai colloqui, sia per i detenuti che fruiscono di permesso premio. L’associazione Dialogo cerca infine volontari. Per contatti: scrivere a licia.baldi@virgilio.it oppure telefonare al numero 0565 915319.

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