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Festa per i 35 anni della Palestra Futura di Venturina Terme: spettacolo a teatro

Annalisa Mastellone
I titolari della palestra Futura, Chiara Pintori e Gabriele Adami
I titolari della palestra Futura, Chiara Pintori e Gabriele Adami

I titolari: «La nostra filosofia è sempre stata quella di andare avanti, focalizzando l’attenzione su tutti i rischi che si corrono dovendo rinunciare al movimento, alla socialità e alla cultura».

29 aprile 2021
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VENTURINA. La palestra Futura Club festeggia i 35 anni di attività con un evento speciale che si svolge giovedì 29 aprile alle 21. Uno spettacolo pensato, progettato e realizzato per l’occasione da Chiara Migliorini, che ha frequentato per molto tempo la palestra venturinese.

L’artista, performer, danzatrice, attrice, autrice, coreografa e regista presenta in questa serata “Personal care primo studio”, che sarà realizzato sul palco del Teatro Concordi e trasmesso in diretta sui canali social della Futura. L’evento vede la collaborazione del Teatro dell’Aglio, associazione che gestisce il Concordi, e l’accordo con il Comune di Campiglia Marittima che mette a disposizione il teatro. Si esibiranno Francesco Banti, Chiara Marchesano, Chiara Migliorini e Chiara Tabani. «La performance mette insieme teatro, movimento e cura del corpo – spiegano i titolari della Futura, Gabriele Adami e Chiara Pintori – e vuole sensibilizzare su ciò che il nostro corpo sta vivendo in questo momento di inattività e su quanto il movimento sia importante».

La palestra ha tagliato il traguardo dei 35 anni di attività il 1º febbraio. Da quel giorno i titolari hanno avviato la protesta “Luci accese per un mese”. Ovvero, la palestra è rimasta illuminata per sensibilizzare sulle difficoltà dell’azienda e del settore di appartenenza a causa delle chiusure disposte per arginare la pandemia. «Nella complessa situazione del Covid-19 che tutti affrontiamo – sottolineano i titolari – la nostra filosofia è sempre stata quella di andare avanti nel lavoro come abbiamo potuto, nel rispetto delle regole, focalizzando l’attenzione su tutti i rischi che si corrono dovendo rinunciare al movimento, alla socialità, alla cultura, in modo da essere pronti sia a gestire i segnali del nostro benessere psicofisico che a ripartire appena possibile».

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