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Pasqualino laureato in storia a 79 anni: tesi discussa a Portoferraio

Claudia Guarino
Pasqualino laureato in storia a 79 anni: tesi discussa a Portoferraio

La discussione, da remoto, nei locali dell’istituto Foresi con famiglia e studenti: «Per me è stata una grandissima emozione. La magistrale? Ci penserò...»

27 aprile 2021
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PORTOFERRAIO. La discussione della sua tesi è lunga e appassionata. Poi la commissione si riunisce. Cinque minuti che a lui devono essere sembrati una vita. «Sono lieto di proclamarla, con i poteri conferitomi dalla legge, dottore in storia con il punteggio di 95 su 110». E la tensione si stempera in un grande sorriso accolto dagli applausi di familiari e studenti. Pasqualino Spina ce l’ha fatta. Si è laureato in storia all’età di 79 anni. «Se mi iscriverò anche al corso magistrale? Vediamo. Adesso penso che mi riposerò un po’...». Perché di giornate sui libri, negli ultimi anni, ne ha trascorse parecchie. E anche se studiare gli è sempre piaciuto, a un certo punto bisogna riprendere fiato. Visto che in pochi anni ha conseguito la licenza media, il diploma e, adesso, anche la laurea, coronando così un sogno lungo una vita. Perché da giovane non ha potuto studiare quanto avrebbe voluto.

Dopo la quinta elementare ha dovuto iniziare a lavorare, ma la voglia di riprendere un percorso lasciato troppo presto è sempre stata lì. Sono bastate le parole della nipote Elisa a tirarlo fuori dal cassetto. «Nonno, perché non ti iscrivi a scuola», gli ha detto. E così è stato. Pasqualino ha scalato la vetta diploma dopo diploma. Esame dopo esame. Fino a ieri mattina. Quando, in un’aula dell’istituto Foresi, ha discusso la sua tesi dedicata a Napoleone e all’isola d’Elba, riservando un focus particolare al teatro dei Vigilanti di Portoferraio. «Amo la storia e, per la tesi, ho scelto Napoleone sull’isola perché mi piace conoscere il passato del luogo in cui vivo».

La commissione d’esame e il suo relatore, il professor Andrea Addobbati, l’hanno ascoltato collegandosi via computer dall’università di Pisa. Una piccola introduzione e poi, via con la discussione. E la paura svanisce, con le parole che si susseguono, una dopo l’altra. «Per me è una grande emozione - dice il signor Pasqualino Spina - Sono felice di avercela fatta. Se sono arrivato fino a qui è anche merito della mia famiglia, che mi ha sempre supportato in questo percorso». E ieri erano tutti lì, in prima fila al Foresi: moglie, figlie, nipoti e bisnipoti. Una figlia li ha raggiunti più tardi, si è messa in viaggio dal nord Italia non appena è scattata la zona gialla.

A seguire la discussione della tesi c’erano anche alcuni studenti del liceo Foresi, indirizzo scienze umane, che hanno dedicato una pergamena al neodottore in storia, considerandolo un esempio per la tenacia e la determinazione che ha impiegato nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. «Basta, basta - ha detto Pasqualino alla lettura della dedica - Va a finire che mi commuovo». Ma il suo è un sorriso contagioso. Lieto di aver raggiunto (anche) questo obiettivo, indossa la corona d’alloro. In mano ha un mazzo di fiori e a tracolla la fascia “dottore” che gli hanno preparato i suoi cari. Dopo tanta fatica è venuto il momento di risposarsi. «Intanto faccio un rinfresco con la mia famiglia - dice - Poi vedremo che cosa riserverà il futuro». Di certo l’orgoglio per aver conquistato l’ambita pergamena universitaria è tanto. Del resto, laurearsi all’età di 79 anni, e per di più nel bel mezzo di una pandemia, non è certo da tutti.


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