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Smog, nuovi divieti in Valdinievole: i limiti di Pm10 superati per più giorni – Stop ai veicoli più inquinanti

di Pierluigi Spinosi

	La centralina Arpat di Capannori punto di riferimento anche per la Valdinievole
La centralina Arpat di Capannori punto di riferimento anche per la Valdinievole

Negli ultimi sei giorni è stata superata per 4 volte la soglia di emissioni consentite

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VALDINIEVOLE. Le piogge delle scorse settimane hanno portato con loro molte preoccupazioni, ma anche qualche beneficio. Ma da alcuni giorni a questa parte, le poche gocce cadute, ma accompagnate comunque da un cielo plumbeo, con quella cappa che sembra promettere (o minacciare) pioggia da un secondo all’altro, ma senza mantenere, ha avuto un effetto diretto sull’accumulo di microinquinanti nell’aria e, altrettanto automaticamente, ha fatto scattare le ordinanze più restrittive da parte dei Comuni della Valdinievole e parallelamente della Piana di Lucca, tutti “dipendenti” dalle rilevazioni della stessa centralina Arpat, quella di Capannori.

Ebbene, fino alla penultima settimana di novembre era stato un anno relativamente “tranquillo” per quanto riguardava la presenza del particolato Pm10 nell’aria. Il limite, fissato in 50 microgrammi per metro cubo di aria, era stato superato “appena” 9 volte (e, a parte un caso, sempre tra gennaio e febbraio): quasi niente rispetto ai dati catastrofici degli anni precedenti. Per dare alcuni termini di paragone, l’anno scorso già alla prima settimana di febbraio quel limite era stato “doppiato”, con 18 sforamenti (a fine 2024 saranno 50). Insomma, una situazione tutto sommato accettabile, complici le piogge che, accanto a tanti danni, avevano almeno avuto il merito di lavare, letteralmente, il cielo dalle polveri in sospensione. Ma la situazione è precipitata a fine novembre, con i livelli di Pm10 che sono cominciati a risalire. Già il giorno 28 il limite dei 50 µg/m³ era stato sfiorato, toccando quota 48. Ma la soglia è stata supera il giorno dopo, sabato 29 novembre, arrivando a quota 74 µg/m³ fino a salire, domenica 30, a 81 µg/m³ (fin qui il secondo valore più alto dell’anno dopo il 92 toccato il primo gennaio). Sempre sopra la soglia il primo e il 2 dicembre (rispettivamente 56 e 57 µg/m³), mentre mercoledì 3 dicembre (ultima rilevazione disponibile) il dato era sì sotto il limite, ma praticamente di un nulla, visto che è stata toccata quota 49 µg/m³.

Ma questi dati hanno provocato un altro effetto, il superamento di un’altra soglia di guardia, arrivando al livello due di Icqa (che in realtà è l’acronimo di ”Indice di criticità per la qualità dell’aria”) il livello due è il frutto di una somma: quella tra il numero dei giorni in cui nell’ultima settimana è stato superato - sulla base delle rilevazioni Arpat – il livello di 50 µg/m³ di Pm10, e il numero di giorni in cui, secondo il consorzio Lamma, si prevedono condizioni meteo favorevoli all’accumulo di Pm10. Se quella somma raggiunge il numero sette scatta il livello di criticità Icqua 2, con la necessità per i comuni di introdurre ulteriori misure per cercare di contenere il livelo di inquinamento. Ebbene gli sforamenti registrati nell’ultima settimana, come abbiamo visto, sono stati quattro, cui secondo le previsioni bisogna aggiungere tre giorni di condizioni meteo favorevoli all’inquinamento e sfavorevoli ai nostri polmoni. E quattro più tre fa appunto sette, ed ecco che si è superato il limite. Da qui le nuove ordinanze dei comuni della Valdinievole, con nuove restrizioni che si vanno ad aggiungere a quelle già previste (come il divieto di accensione dei camini al di sotto dei 200 metri di altezza sul livello del mare).

Così, seppur in ordine sparso (alcuni fino al 7, altri fino al 9) i Comuni della Valdinievole hanno emesso o stanno emettendo le ordinanze per vietare la circolazione, dalle 8,30 alle 18,30, dei mezzi più inquinanti, come i veicoli diesel fino all’Euro 4 (compreso), i ciclomotori fino all’Euro 2 e i veicoli a benzina Euro 0. Una misura comunque sulla cui efficacia molti nutrono dubbi. Certo, meno emissioni, seppur poche (visto che ormai il numero di veicoli teoricamente interdetti a viaggiare sono pochissimi), costituisce comunque un beneficio. Ma l’impressione è che soltanto la pioggia (nell’immediato) e politiche ambientali mirate (nel lungo periodo) potranno restituirci un’aria accettabile.


 

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