Il Tirreno

Montecatini

“ci hanno fatto le scarpe” 

Monsummano ricorda le origini dei calzaturifici

L. S.

Uno sguardo alla città negli anni  del boom proprio nel giorno in cui si celebrano i santi patroni di calzolai e ciabattini. Relatori Mario Calugi e il professor Giampiero Giampieri

20 ottobre 2018
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Monsummano

La storia dei calzaturifici cittadini come mai era stata raccontata. È questo il tema dell’incontro “Ci hanno fatto le scarpe”, in programma giovedì alle 21,15 nella sala “Walter Iozzelli” della biblioteca comunale “Giuseppe Giusti” per il ciclo “Monsummano incontri culturali”. Un’idea nata dalla passione per la ricerca del monsummanese Mario Calugi, che vuole ricordare i bei tempi andati, quando Monsummano era “terra calzaturiera”. E lo è ancora oggi, seppur in tono minore.

Accanto a Calugi (principale animatore del gruppo Facebook “Sei un vero monsummane se...”, dove si occupa di pubblicare vita e notizie di personaggi noti, mestieri e ricorrenze; ed è rilegatore e restauratore di libri), per raccontare la scarpa dagli anni ’70 a oggi ci sarà anche il professor Giampiero Giampieri.

L’appuntamento cade proprio nel giorno di San Crispino, che insieme a suo fratello Crispiniano è il santo patrono (così vuole la tradizione) dei calzolai e dei ciabattini.

Raccontando le vicende di vecchi calzaturifici che non ci sono più, il ricercatore vuole riportare alla mente dei compaesani quello che di buono e di importante è stato fatto allora. In modo particolare è un invito a riflettere su quanto lavoro, nei mitici anni del boom economico, i calzaturieri monsummanesi riuscirono a dare, non solo agli abitanti della città, ma anche ai tanti italiani che dal Sud Italia vennero in Toscana con la speranza di trovare una vita migliore.

Attraverso una ricerca fotografica accurata, Calugi rende omaggio ai numerosi titolari di zoccolifici, ciabattifici e calzaturifici che, col loro bravo mestiere, contribuirono a far crescere di importanza Monsummano, ancora oggi centro di un distretto riconosciuto.

L’incontro sarà occasione per rivivere i vecchi tempi soprattutto per chi ha vissuto da protagonista quegli anni significativi e di grande espansione. L’ingresso alla conferenza è libero. –

L. S.

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