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Il caso

Carrara, danno fuoco alla macelleria: allarme nella notte ad Avenza


	La macelleria islamica
La macelleria islamica

«C’è odore di gas», si svegliano i condomini che abitano sopra il negozio. Arrivano i vigili del fuoco e i carabinieri che aprono le indagini: è giallo

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CARRARA. Se la banda del tombino dorme, c’è qualcun altro che toglie il sonno agli avenzini. Squilla il campanello di allarme nella notte tra venerdì e sabato: condomini di un palazzo di via Giovan Pietro – al civico 8 – hanno lanciato l’Sos per una paventata fuga di gas. In effetti stava per prendere fuoco la vetrina del negozio sotto i loro appartamenti. Alla “Centrale” sono dunque giunti sia i vigili del fuoco che i carabinieri.

«Che odore è? »

È circa la mezzanotte tra venerdì e sabato quando i residenti del condominio di via Giovan Pietro avvertono uno strano odore, simile a quello delle uova avariate. Nel giro di una manciata di secondi qualcuno conclude che può trattarsi di una fuga di gas. E invia la chiamata di allarme. “Alla Centrale” arrivano i vigili del fuoco e i carabinieri che si accorgono subito che non si tratta di gas.

In strada

C’è – piuttosto – odore di bruciato. Qualcuno ha dato alle fiamme qualcosa. Forse semplicemente della carta. Poi l’enigma è risolto: c’è un fuoco davanti alla vetrina della macelleria islamica Tassaout che è anche un mini market. L’intervento dei vigili del fuoco è rapido. E il pericolo è scongiurato.

Il titolare

Non ci sono dubbi che quell’incendio fosse poca cosa. L’allerta è scatta al momento giusto. Le tracce del fuoco – il giorno dopo, ieri – sono infatti minime e anche la vetrata non sembrerebbe aver subito danni dal riverbero del calore. I carabinieri hanno comunque aperto un’indagine per capire in quale campo d’azione ci si debba muovere. Poco probabile è l’ipotesi che l’innesco sia avvenuto accidentalmente: «Non c’era nulla che potesse prendere fuoco, l’hanno appiccato, da fuori», dicono alla macelleria islamica dove chi è alla cassa assicura che «non c’è allaccio del gas» nel piccolo market. E aggiunge: «Metterò le telecamere», l’attività commerciale ha solo quelle interne, anti-taccheggio, «anche se in strada ci sono (all’angolo tra via Giovan Pietro e via Toniolo, ndr) e spero che dalle immagini si veda chi è stato. È andata bene così».

Le notti avenzine

E intanto tutto tace sul fronte delle “spaccate”. L’ultimo colpo della banda del tombino – che si muove tra via Giovan Pietro, via Carlo Sforza, il tratto del viale XX settembre che corre tra la Covetta e il ponte della Ferrovia, fino al complesso commerciale e di servizi tra il ponte della Ferrovia e la rotatoria di Turigliano. L’ultimo colpo è stato messo a segno proprio qui: al Salon Service, store di prodotti per capelli, nella notte tra il 13 e il 14 luglio, era il terzo – a danno di questa attività – nel giro di pochi mesi. 
 

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