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Palazzo Ducale a Massa, si parte: «I cantieri entro giugno». I tempi e il progetto

di Ivan Zambelli
Palazzo Ducale a Massa
Palazzo Ducale a Massa

Il primo lotto dei lavori di restauro dovrebbe durare sei mesi: ogni intervento sarà monitorato dalla Soprintendenza

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MASSA. Entro giugno partiranno i lavori di restauro di Palazzo Ducale, a Massa. Da anni l’edificio sede della Provincia di Massa-Carrara è circondato da teli e impalcature, ponteggi che intasano tanto via Guidoni quanto via Alberica. Motivi di sicurezza, causa l’ammaloramento dei cornicioni e degli intonaci. Ma tutto questo, finalmente, ha i giorni contati grazie agli oltre 5 milioni di euro messi a disposizione dal ministero della Cultura.

Di questo finanziamento si era già parlato nella primavera del 2024, quando il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese insieme al presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti annunciarono che il Mic aveva riconosciuto la grande rilevanza culturale di Palazzo Ducale. Ieri mattina i due hanno voluto fare il punto della situazione, annunciando che entro giugno partiranno i lavori sul lato di via Guidoni e, a seguire, sulla facciata principale e per quella in via Alberica.

L’incontro e il finanziamento

«L’incontro tra la volontà del ministero della Cultura e della Provincia di Massa-Carrara – ricorda Amorese – ha portato Palazzo Ducale a essere uno dei progetti speciali finanziati dal ministero, per circa 5 milioni di euro». Questo, continua il deputato, «lo abbiamo annunciato nel maggio scorso ma oggi (ieri per chi legge, nda) ci sembrava opportuno dare un aggiornamento così da illustrare l’iter, perché la situazione di Palazzo Ducale sta a cuore a tutta la città e alla provincia. Possiamo oggi dire che la filiera delle istituzioni ha lavorato bene, perché finalmente possono partire i lavori». L’iter «prevede di dividere in due l’intervento – prosegue Lorenzetti – il primo lotto riguarda il tratto di via Guidoni, dall’importo complessivo di 400mila euro. Per varie vicende (la revoca di un precedente appalto, nda) era già disponibile la progettazione per quest’ala del palazzo. Partiremo da qui e prevediamo di affidare il cantiere entro giugno, perché sarà necessario aprire il tetto e farlo in altre stagioni potrebbe essere complicato. Stiamo per individuare la ditta specializzata: operazione questa – conclude – che dovrebbe avvenire entro fine febbraio».

Il progetto

Nel mentre, gli uffici della Provincia continueranno con la restante progettazione, la più complessa. Come poi descritto dalla dirigente della Provincia Marina Tongiani «saranno restaurate le facciate compresi i busti, i marmi e le gronde, il tetto, ma anche gli intonaci e gli infissi e l’illuminazione esterna. Sarà quindi un lavoro complesso e articolato, dal momento che trattandosi di un bene vincolato la Soprintendenza alle Belle Arti seguirà le varie fasi del progetto, con ispezioni regolari ed eventuali prescrizioni che già sono arrivate». In tal senso, quello al Palazzo Ducale sarà un «cantiere scuola» dove ogni intervento sarà vagliato dalla Soprintendenza e che quindi richiederà ditte e professionisti specializzati in questo ambito. Ad esempio «per l’intervento previsto per il tetto – continua Tongiani – sarà il restauratore incaricato a dire se è possibile restaurarlo o se dovrà essere sostituito». E lo stesso può valere per altri interventi. In ragione di questo, il primo lotto sarà affidato a seguito di una procedura a cui saranno invitati almeno cinque operatori del settore. Insomma, «è tanta roba, tantissima» commenta Lorenzetti con una frase gergale ma efficace aggiungendo che «proprio per gli aggiornamenti che potrebbero essere chiesti in corso d’opera o per il fattore meteo, non c’è ancora una data di conclusione dei lavori».

I tempi

Per il primo lotto sono indicati sei mesi, salvo imprevisti. Per il resto si vedrà man mano che il cantiere di via Guidoni proseguirà e si avrà l’effettivo punto della situazione del Palazzo. «Ma si tratta di tempi comunque accettabili pur nella complessità del percorso», conclude Lorenzetti assicurando che «l’attenzione, sia dal territorio che da Roma, è alta». Il Palazzo «merita la massima attenzione e a fine intervento auspichiamo un lavoro perfetto – sottolinea Amorese – anche un mese in più non sarà un problema, perché si restituisca alla città e alla provincia il palazzo che meritano».

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