Il Tirreno

Il dibattito

Carrara, l’albero cosmico divide la città: «Non era meglio il classico abete?»

di Manuela Orsini Merani
Nella foto a sinistra l'albero cosmico. In alto partendo da sinistra Antronella Dentoni e Luigi Particelli. In basso, sempre da sinistra Ilaria Giorgi e Stefano Cappè
Nella foto a sinistra l'albero cosmico. In alto partendo da sinistra Antronella Dentoni e Luigi Particelli. In basso, sempre da sinistra Ilaria Giorgi e Stefano Cappè

Più bocciature che pareri favorevoli: «Quei soldi si potevano spendere meglio»

05 dicembre 2023
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CARRARA. Sul podio delle preferenze resta lui: l’abete che profuma di conifera con addobbi tradizionali e tante lucine colorate. Tanti i cittadini vogliono quell'atmosfera più tradizionalista, ma anche commercianti, poi c’è chi si apre anche a novità. Insomma l’albero cosmico ispirato alla via lattea continua a far parlare di sé, tante le polemiche, i botta e risposta sui social ma anche all’interno di negozi, uffici e per le strade di Carrara. Abbiamo voluto dare voce a commercianti, professionisti, studenti e cittadini che alle porte di natale hanno sotto gli occhi in una delle più belle e storiche piazze della città, piazza Duomo questa alternativa all’abete natalizio. Pochi conoscono il significato dell’installazione e tanti non conoscono la sua paternità artistica: dal duo artistico Ghezzi Antonelli . Alcuni hanno parlato dei 6mila investiti in questa installazione con perplessità, perché non è in sintonia con il contesto delle feste natalizie e con l'ambientazione della piazza. Partiamo subito da un cittadino, Stefano Cappè di Bergiola. Ha commentato sotto l'installazione: «E’orrenda penso che non sia ultimata e che devono attaccare le lucine dall’alto». Anche Brunella Bernucci della pasticceria Martinelli ha rilasciato alcune considerazioni: «Avrebbero potuto fare qualcosa di meglio con 6mila euro, magari l’artista poteva donarlo alla città, non mi piace».

Una delle titolari della Casa della lana la signora Lida Raffo è stata più elastica: «A noi va bene tutto , ma siamo più per l’albero tradizionale, l’installazione è piccola in confronto alla piazza. Anche le nostre clienti hanno notato un contrasto con la piazza che è antica». Un po’ di nostalgia verso la tradizione è emersa dai discorsi di tanti commercianti, senza però entrare in critiche più nette come: Antonella Dentoni addetta alla vendita delle Profumerie Ceccarelli in Via Santa Maria che ha evidenziato: «Qui al duomo sarebbe stato più bello un albero classico, poi è una bella cosa anche l’installazione. Anche lo scorso anno c’era sempre un qualcosa dal carattere un po futurista e ci manca il presepe come in tante città».

Dello stesso avviso anche Luigi Particelli del Cantinone: «Ormai siamo proiettati al futuro, era meglio un albero tradizionale, magari è più carino quello in piazza Alberica. Forse è sbagliata la collocazione forse sarebbe stato più adatto in Piazza Farini o Alberica».

Abbiamo messo a confronto anche l’opinione di due librai di Carrara. Un “ni” per Francesco Bajni la cui impressione si traduce con un “ni” alla proposta dell’albero cosmico. «Potrebbe essere un’attrattiva per un turismo ma se viene lasciato spento di giorno non trasmette molto l’idea del natale. Se lo vediamo sotto il profilo innovazione può andare bene. Anche se io resto per il tradizionale, per il contesto del natale lascia un pò indifferente». Luigi Ricci della libreria Mondadori è aperto a nuove proposte: «Perchè no, io parto dal presupposto che a Carrara c’è l’accademia di belle arti, è l’artista che crea. Accendetelo tutto il giorno e dategli un colore rosso che si vede e prende un altro aspetto, sono dettagli che fanno la differenza. Ben venga l’albero cosmico lo vedo come arte, può piacere o non piacere». Passiamo a chiedere anche ad alcuni studenti in Accademia di Belle arti. Fra di loro una studentessa dell’accademia di belle arti, Ilaria Giorgi si esprime così al riguardo: «Personalmente non mi piace, ma è soggettivo, carina l’idea di mettere qualcosa di nuovo, forse di notte ha un aspetto diverso, può creare riflessi e giochi di luce contro le finestre». Al di fuori dell’istituto tante le bancarelle di frutta e verdura chiediamo anche a Ilaria Giorgi una commerciante che senza pensarci troppo si è espressa con tre parole: “non mi piace.” C’è anche chi ha messo a focus il significato dell’installazione come: Alessandro Concu della serigrafica Apuana che ha voluto puntare su un altro punto di vista, quello artistico: «Penso sia una ricerca innovativa, da non criticare a priori. Dal lato artistico non mi piace, anche se si intuisce il significato ma resta un’opinione personale».

Anche Laura Menconi della Uil ha voluto esprimersi mettendo in luce il significato intrinseco dell’installazione: «Anche se preferisco decorazioni più tradizionali, riconosco comunque che fa parte di un progetto interessante». Ci allontaniamo dal centro e andiamo a chiedere ai titolari della pasticceria San Marco che si esprimono aperti all’innovazione: “Perchè no?- commenta una delle titolari-c’è spazio per ogni cosa, può essere un’installazione suggestiva». In definitiva ci sono diverse scuole di pensiero, ma oggettivamente l’albero cosmico è sulla bocca di tutti, a prescindere dalle diverse opinioni.


 

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