Fratelli d’Italia punta al bis, vuole un altro assessore in giunta
Massa, la richiesta del deputato Amorese nel primo consiglio dopo le elezioni
MASSA. Tutto è cambiato dal 2018: la città, il peso dei partiti in maggioranza. Quel che non è ancora cambiato, semmai, è la giunta comunale, composta da tecnici, due assessori in quota Lega, più uno di Fratelli d’Italia e nessuno per Forza Italia.
Una divisione che non corrisponde più al peso dei partiti di maggioranza – ha constatato il neo deputato e capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese – e che quindi deve essere rivista: «La maggioranza è rafforzata? Probabilmente sì, ma è uscita cambiata. Così come è cambiata la città e il consiglio. Suggerisco al sindaco di fare una riunione di maggioranza per fare una verifica, perché la giunta secondo noi non rappresenta la città nella sua interezza».
Non ci gira troppo intorno Amorese, chiedendo espressamente di tramutare in rappresentanza in giunta il risultato alle urne. Il sindaco Francesco Persiani, che da lì a poco ha preso la parola, ha aperto a questa ipotesi, ma puntualizzando che non sempre i dati delle politiche vengono confermati alle amministrative: «Mi rendo conto che Fdi prende atto del successo, avremo modo di parlare sui riflessi locali. Non penso ci saranno ripercussioni immediate, ma ci saranno discussioni nelle forme che abbiamo sempre seguito». Del resto molto è cambiato nei gruppi di maggioranza. Nel 2018 i leghisti erano 6 oggi saliti a 9, quelli di Fratelli d’Italia da 3 a 4, i forzisti da 3 a 5 con l’arrivo in questi giorni di Sergio Menchini. Semmai crolla il gruppo civico di riferimento del sindaco, con l’ultima uscita della consigliera Sara Tognini, passata proprio al partito di Giorgia Meloni. Ed è proprio da questi ennesimi cambi di fronte che è partita la discussione in consiglio comunale. Minimizza la maggioranza, che anzi ha elogiato l'unità del centrodestra e augurato buon lavoro ai nuovi parlamentari, mentre le minoranze temono instabilità o tuttalpiù rinfacciano ai “duri e puri” di avere gli stessi comportamenti delle vecchie amministrazioni. Però pur con le precisazioni e smentite del caso sta di fatto che un nuovo fronte si è riaperto, e lì Forza Italia si è subito inserita. «É opportuno fare il punto della situazione e provvedere a migliorare l’andamento dell’amministrazione», ha detto il forzista Matteo Bertucci, in scia al ragionamento di Amorese. Bertucci e i suoi non l'hanno detto, però è sembrato abbastanza chiaro che il riferimento fosse all'accordo di un assessore in quota Forza Italia. Gli animi con quell'intesa si erano placati, ma ora potrebbero riaccendersi. Perché poi c'è l'altra questione, irrisolta, del comune costituitosi parte civile nel caso Serinper per cui il presidente del consiglio Stefano Benedetti (Forza Italia) è stato rinviato a giudizio per traffico di influenze illecite.
E a chiederne comunicazione è stato il gruppo del Pd, stigmatizzando anzi il suo silenzio in merito: «Lei presidente è rinviato a giudizio», gli ha ricordato Gabriele Carioli, «e una comunicazione sarebbe stata gradita». Dato il contesto, cioè le comunicazioni di apertura di consiglio, Benedetti ha risposto : «Non so cosa voglia sapere. Se sono dispiaciuto? certo, ma sono garantista. Prima di tirare le somme attenderò il giudizio, e poi prenderò la parola. In Italia ci sono tre gradi di giudizio, ma già al primo se condannato assumerò le mie iniziative. Come previsto dalla legge», ha poi aggiunto.
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