Massa, maxi-sequestro di cover per telefonini
Sono 50 quelle senza licenza finite nel mirino dell’operazione delle fiamme gialle. Quasi 6mila gli accessori «dannosi per la salute»: nei guai un commerciante
MASSA. Nell’ambito delle attività della guardia di finanza a contrasto della contraffazione e a tutela dei consumatori e del Made in Italy, i finanzieri del gruppo di Massa-Carrara hanno effettuato un controllo a Massa nei confronti di un soggetto di origine pakistana. È stato riscontrato – ricostruiscono i militari – che l’uomo, detentore di regolare partita Iva, vendeva cover personalizzate con marchi di note case di moda, squadre di calcio e personaggi di cartoni animati, effettuando le stampe su richiesta degli acquirenti direttamente sul posto, all’interno del proprio spazio espositivo, utilizzando diverse attrezzature quali un pc, una pressa a caldo e una stampante a colori. L’attività di stampa – proseguono nella ricostruzione le fiamme gialle – dei marchi sulle cover veniva inoltre esplicitamente pubblicizzata sia tramite l’esposizione di prodotti, sia tramite un monitor rivolto verso il pubblico.
Al momento del controllo, tuttavia, i militari avrebbero riscontrato l’assenza di licenze e di autorizzazioni da parte dei titolari dei marchi, necessarie per la loro applicazione e commercializzazione, e hanno così proceduto al sequestro di circa 50 cover con le stampe e di tutta l’attrezzatura, oltre che alla denuncia dell’uomo all’autorità giudiziaria, ipotizzando il reato di contraffazione.
Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo oltre 5.700 accessori di telefonia, per violazione delle prescrizioni previste dal Codice del consumo in materia di sicurezza prodotti. Infatti, gli accessori non avrebbero rispettato i requisiti minimi previsti dalla legge, a causa dell’assenza di apposite indicazioni e informazioni obbligatoriamente previste come disponibili al consumatore. Per tale violazione è stata interessata la camera di commercio per l’aspetto che riguarda la sanzione amministrativa.
Si ricorda che i prodotti destinati al consumatore, o le loro confezioni, devono riportare, chiaramente visibili e leggibili, in lingua italiana, un contenuto minimo di informazioni relative, tra le altre cose, ai materiali impiegati, all’eventuale presenza di materiali o sostanze dannose per l’uomo, le cose o l’ambiente, alle istruzioni o precauzioni da adottare per il sicuro e corretto utilizzo del prodotto. Il fenomeno della contraffazione accresce e fornisce maggiore impulso ai circuiti illeciti dannosi per il mercato, la concorrenza e gli operatori economici che agiscono nella legalità, minacciando continuamente il Made in Italy, già messo alla prova dal periodo di attuale crisi, sottolineano le fiamme gialle.
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