Il Tirreno

in centro storico 

Palazzo Bourdillon, si torna a sperare

Manuela D’Angelo
Palazzo Bourdillon, si torna a sperare

Il Comune partecipa a un bando per ristrutturarlo Previsto anche il recupero dell’adiacente palazzo Colombini

02 giugno 2021
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massa. Torna la speranza di un restauro strutturale e definitivo di palazzo Bourdillon, uno dei più antichi e belli di Massa, ma anche uno dei più “abbandonati” da quando il terremoto del 2012 lo rese inagibile.

Il Comune di Massa ha deciso di partecipare al bando del Governo “Assegnazione di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione dei fenomeni di degrado e marginalizzazione sociale” (decreto 21 gennaio 2021), presentando un progetto da 7,8 milioni di euro per palazzo Bourdillon e palazzo Colombini, due edifici storici comunicanti, in piazza Mercurio.

Il progetto di fattibilità è già stato completato e tutte le schede tecniche sono state pubblicate sull’albo pretorio del Comune. Il costo totale dell’opera di ristrutturazione è pari a 7 milioni e 850mila euro, di cui 4,6 milioni per i lavori a palazzo Bourdillon e 1,6 per quelli al Colombini (il resto sono spese correlate ai cantieri, alle gare, alle assicurazioni e ai progetti). Il Comune ha potuto partecipare al bando perché palazzo Bourdillon e il suo vicino palazzo Colombini rientrano nella categoria prevista dal bando “Riuso di strutture edilizie già esistenti, per finalità di interesse pubblico”. E in effetti soprattutto palazzo Bourdillon ne avrebbe davvero bisogno: quando si chiuse definitivamente il portone dell’edificio, voluto e costruito da Alberico Cibo malaspina tra il 1557 e il 1566, si creò una ferita nella comunità massese mai più rimarginata.

Il vecchio palazzo, già prima del terremoto del 2012 che lo mise ko, avrebbe avuto bisogno di lavori di restauro monumentale, sempre troppo costosi per qualunque sindaco stesse amministrando e uno dei sogni della sinistra, da anni ormai, è da sempre stato riaprirlo per la comunità. Quando si affacciò per la prima volta su piazza Mercurio, divenne il simbolo della Massa Cybea: fu abitato per tre secoli dalla famiglia Staffetti, poi dalla famiglia Perrazzo, fino all’ultimo erede Benedetto, che non avendo figli lo donò al nipote Giovanni Bourdillon, da cui prese l’attuale nome. Finì tra i beni del Comune di Massa soltanto nel 1880, sede dello storico Municipio, poi di una scuola e infine dei vigili urbani, fino al 2012, quando fu dichiarato inagibile. La speranza è che il Comune di Massa risulti tra i destinatari del finanziamento del Governo e che palazzo Bordillon posa tornare aperto alle esigenze della comunità massese. —
Manuela D’Angelo

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