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Lucchese. Ora i conti non tornano, ma l’allenatore merita la fiducia

di Luca Tronchetti
Federico Russo al rientro con i granata
Federico Russo al rientro con i granata

Preoccupano i tanti infortuni: anche Visconti out per alcune settimane

31 ottobre 2023
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LUCCA. Quando perdi quattro partite consecutive e subisci 10 reti, il rischio di gettare il bambino con l’acqua sporca e altissimo. Pressioni esterne e interne non giovano alla serenità del gruppo che deve stringersi intorno a mister Gorgone e ritrovare fiducia e sicurezza ripartendo dal modulo originario 4-2-3-1 con le giuste correzioni (4-3-3) in corso d’opera o contro certi avversari. Lo ripeteremo sino alla nausea: questa Lucchese è costruita per guardare avanti. Con tanti giovani di proprietà (Alagna, Rizzo Pinna, Quirini, Guadagni, Chiorra, Dijbril, Yeboah, Sueva e peccato per Cangianiello che è in prestito) che consentono di ottenere il riconoscimento economico attraverso il minutaggio e al contempo possono portare da un lato plusvalenze nelle casse sociali e dall’altro costituire uno zoccolo duro in prospettiva futura quando la formazione potrà competere con le grandi e lottare per la B.

Questa Lucchese, senza innesti nel mercato di riparazione, può ambire alle posizioni di rincalzo dei playoff. E quei dirigenti della prima ora che hanno pensato di convincere il presidente Andrea Bulgarella – un entusiasta, un ambizioso, un uomo a cui piace un calcio che diverte e fa divertire – che questa Lucchese poteva ambire al quarto-quinto posto in classifica, forse non hanno la necessaria esperienza per capire i valori espressi da questo campionato e in questo girone composto da super squadre costruire per vincere come Cesena, Perugia, Pescara, Virtus Entella e Spal, ma anche da outsider di lusso come Carrarese, Gubbio, Arezzo e Ancona. Senza dimenticare formazioni di categoria come la Torres e il Pontedera con i sardi che dopo 10 partite sono in vetta, a sorpresa, alla classifica e non attuano il minutaggio vista la presenza di quasi tutti over nell’undici titolare. Se mettete di fronte l’organico di Gorgone e quello di almeno 8-10 formazioni citate, al di là dell’entusiasmo della voglia e del senso di appartenenza, nello sport come nella vita ci sono dei livelli e dei valori tecnici da cui non si può prescindere. Umiltà e consapevolezza dei propri mezzi e dei propri limiti devono andare a braccetto con volontà e carattere di una squadra a inseguire i risultati.

Gorgone merita fiducia

Gorgone è persona seria e corretta ed è un allenatore dotato di una testa pensante che merita rispetto e fiducia. Nelle prime sei-sette partite di campionato, pur con una squadra che difetta in alcuni ruoli (attacco) e dispone di rincalzi non ancora pronti per affrontare con la necessaria personalità questo campionato (difesa), ha divertito e fatto divertire il pubblico con il suo 4-2-3-1 positivo e propositivo. Poi le squalifiche (Tiritiello e Benassai, la coppia difensiva più collaudata), gli infortuni (non ultimo quello di Visconti, lesione di primo grado che lo costringerà a star fermo per alcune settimane e con Sabbione, Benassai e Romero che stanno lavorando a parte) e un pizzico di sfortuna (traversa e palo di Gucher contro Torres e Pontedera) hanno complicato il percorso di crescita che certe sconfitte rischiano di mettere in discussione. I soliti bene informati fanno già circolare alcuni nomi (Occhiuzzi?) come alternativa a Gorgone. Avvelenare i pozzi è l’errore più grave che si possa commettere e rischia di mandare a sbattere il vascello Lucchese.


 

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